(Italia, 1976)
Qui parliamo di circa 85 minuti splendidi e indimenticabili, nati dalla matita di Bruno Bozzetto e scritti insieme a Guido Manuli e il giovane Maurizio Nichetti.
Uno dei dieci film da portare sull’isola deserta, omaggio dichiarato al genio di Walt Disney e al suo “Fantasia”, “Allegro non troppo” ci disegna alcuni grandi brani di musica classica, su tutti – almeno per me – il Bolero di Ravel.
Oltre al genio artistico di Bozzetto e dei suoi collaboratori, spiccano gli intervalli girati oniricamente in bianco e nero dentro un gran teatro vuoto, con l’orchestra composta da arzille musiciste attempate, un feroce e spietato direttore d’orchestra, uno scalcinato presentatore – impersonato da un bravissimo Maurizio Micheli – e un muto disegnatore – interpretato da Nichetti, personaggio molto simile a quello che impersonerà nel suo esordio alla regia “Ratatataplan” del 1979 – che si innamora della bella ragazza delle pulizie.
Un’opera straordinaria, irriverente e geniale.
Da far vedere a scuola.