(Francia, 1953)
Sono profondamente legato a questo film perché mi ricorda tanto la mia infanzia.
Così come i capolavori di Charlie Chaplin o le “comiche” di Stanlio e Ollio, anche quest’opera splendida del mimo, attore e regista Jacques Tati mi passava spesso davanti agli occhi quand’ero piccolo.
Purtroppo oggi Tati è praticamente dimenticato, ma riguardando questa pellicola si capisce quanto all’artista francese debbano i comici delle generazioni successive, fino ad arrivare a Rowan Atkinson col suo Mr Bean e passando per Paolo Villaggio e il suo Fantozzi, anche se Tati possiede una poesia e una delicatezza ancora più rare.
In una piccola località balneare sull’Atlantico francese si consumano le ferie estive del goffo e solitario Monsier Hulot che, col suo modo stravagante ma sincero di approcciarsi alla vita, crea scompiglio e confusione.
Una fotografia in bianco e nero di un mondo che forse già allora, nel 1953, non c’era più, ma che rimane per sempre nella storia del cinema con una colonna sonora indimenticabile.
Da vedere soprattutto una sera in cui si è particolarmente tristi o malinconici.
Nel 2013 Laurent Witz e Alexandre Espigares realizzano il corto animato “Mr Hublot“, che fra i numerosi premi vince anche l’Oscar, ispirato proprio al Monsieur Hulot di questa pellicola.
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