“In nome del popolo italiano” di Dino Risi

(Italia, 1971)

Oggi, 23 maggio, desidero ricordare l’infame attentato di Capaci di ventidue anni fa parlando di uno dei più belli e controversi giudici mai rappresentati sul grande schermo: Mariano Bonifazi, interpretato da uno stratosferico Ugo Tognazzi che, in questa pellicola diretta da Risi – e scritta da Age e Furio Scarpelli – vince ai punti contro un altrettanto cosmico Vittorio Gassman, che invece dona vita all’industriale corrotto e corruttore Lorenzo Santenocito.

Chi appartiene alla mia generazione e non ha visto questo film, forse non può comprendere a pieno la vera storia della nostra società e della nostra politica di questi ultimi cinquant’anni.

Fra poche settimane inizieranno i Mondiali di Calcio in Brasile, e la scena finale ce la dice lunga su quanto – e sé – gli italiani sono cambiati e sul perché delle loro scelte sociali e politiche.

Questo film è di fatto un documento storico e civile sul nostro Paese che andrebbe studiato a scuola!

“Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca” di Ettore Scola

(ITA/SPA, 1970)

Qui parliamo di uno dei picchi più alti della commedia all’italiana, e quindi della cinematografia mondiale.

Oreste (interpretato da uno strepitoso Marcello Mastroianni), anche se sposato, si innamora di Adelaide (una fantastica Monica Vitti nel film in cui appare al meglio in tutta la sua immortale bellezza).

Quando però lui le presenta il suo compagno di manifestazioni e mille battaglie Nello (un giovane ma già bravissimo Giancarlo Giannini) scoppia il dramma…

Oltre alla maestria dei tre protagonisti, questo gioiello si avvale di una grande sceneggiatura firmata dai giganti Age, Furio Scarpelli e Scola.

Fra gag e battute indimenticabili cito, perché proprio non ne posso fare a meno:

– Orè, chiedimi tutto… – sussurra languida Adelaide.

– Domenica prossima vota Comunista! – risponde senza remore Oreste.

E soprattutto, durante la scenata che Oreste fa una volta scoperta la tresca, la dichiarazione d’amore di Adelaide:

– Amo, riamata, Serafini Nello e LO APPARTENGO!

Film così bisognerebbe farli studiare a scuola!

“I soliti ignoti” di Mario Monicelli

(Italia, 1958)

Dimmi un po’ ragassolo, tu conosci un certo Mario che abita qua intorno?
– Qui de Mario ce ne so’ cento.
– Oh sì va bene, ma questo l’è uno che ruba…
– Sempre cento so’
!

Così si apre una delle colonne portanti della commedia all’italiana, e quindi della cinematografia planetaria. C’è poco da aggiungere sul film scritto da Age, Furio Scarpelli, Suso Cecchi D’Amico e dallo stesso Monicelli.

Oltre ad aver lanciato nella commedia Vittorio Gassman e nel cinema in generale Claudia Cardinale, continua ad essere oggi una fucina di situazioni e battute che sono entrate nella nostra vita quotidiana.

Insomma: una vera e propria opera d’arte.