“La principessa di ghiaccio” di Camilla Läckberg

(Marsilio, 2010)

Erica Falck ha perso solo poche settimane fa i suoi genitori per un banale, quanto mortale, incidente automobilistico. E’ tornata a Fjällbacka, la cittadina balneare della Svezia occidentale, dove è cresciuta assieme a sua sorella minore Anna.

Di lavoro Erica fa la scrittrice e ormai si è trasferita da tempo a Stoccolma, così tornare nella piccola località dove è cresciuta ha un sapore particolare, soprattutto d’inverno. Questa volta, poi, camminare e frugare nelle stanze della grande casa sul mare è ancora più emozionante e struggente, visto che sua sorella Anna, che è sposata e ha due figli piccoli, una volta ereditata intende venderla.

Ma Erica è costretta a soprassedere al suo dolore, visto che scopre il corpo senza vita di Alexandra Wijkner, sua inseparabile amica d’infanzia, che però da quasi venticinque anni non vedeva. Alexandra si è tagliata le vene nella vasca da bagno della sua casa, poco distante da quella di Erica.

La donna è morta già da qualche giorno e la caldaia della sua casa deve essersi spenta, così il corpo é completamente ghiacciato come l’acqua della vasca. Per Erica è un nuovo trauma, anche se Alex, così come la chiamava da bambina, era sparita dalla sua vita improvvisamente, senza dare spiegazioni. A dodici anni si era trasferita a Göteborg con la sua famiglia senza nemmeno salutarla.

Nel commissariato di Fjällbacka lavora Patrik Hedström, anche lui nella cerchia dei bambini prima e ragazzi poi che frequentava Erica prima di trasferirsi a Stoccolma. Tutta la cittadina costiera sembra riprendersi dal triste evento, ma il medico legale, dopo l’autopsia, esclude categoricamente che si tratti di suicidio: Alexandra è stata prima narcotizzata e poi sistemata nella vasca dove le sono state tagliate le vene. Inoltre, dice il referto, era nei primi mesi di una gravidanza.

Erica e Patrick, nonostante le evidenti difficoltà e una reciproca attrazione, decidono di indagare insieme…

Primo giallo della serie “I delitti di Fjällbacka” con la coppia Erica Falck e Patrik Hedström che acquisterà fama internazionale, diventando anche il soggetto di vari adattamenti televisivi. Camilla Läckberg (classe 1974) è considerata, giustamente, una delle autrici di spicco nel panorama del giallo noir scandinavo e quindi planetario.

Con questo suo primo libro crea due personaggi originali e complementari che accompagnano piacevolmente il lettore fino alla risoluzione, sempre dolorosa, del caso. Personalmente la considero una delle vere eredi dei maestri Maj Sjöwall e Per Wahlöö, che nel 1965 creano l’ispettore Martin Beck, fondando di fatto il nuovo giallo contemporaneo, non solo scandinavo.

Come i suoi maestri, infatti, anche Camilla Läckberg ci racconta una storia tragica, dove è una certa parte della società – quasi sempre la più opulenta e perbenista – che costringe moralmente e materialmente il colpevole di turno ad agire non vedendo altre vie di fuga o possibilità di sopravvivere fisicamente, emotivamente e socialmente.

Una società spietata piena di barriere e muri, non può che creare individui spietati.

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