(Francia, 1937)
Il 28 luglio del 1914 è considerata la data ufficiale dell’inizio della Prima Guerra Mondiale, data da cui prende spunto il maestro Jean Renoir per realizzare il suo capolavoro, interpretato da un bravissimo Jean Gabin e da un raffinato e decadente prussiano Erich von Stroheim.
Nonostante abbia superato abbondantemente gli 80 anni, questa pellicola ancora ci commuove raccontandoci cosa fu quel conflitto – che allora ancora si chiamava la Grande Guerra – e come cambiò nel profondo la società militare e soprattutto quella civile.
Ma ci ricorda, purtroppo, anche l’animo gretto e stupido dell’essere umano che non sembra poter vivere senza combattere, e la pace quindi rimane solo …una grande illusione.
La portata di questo capolavoro, fra le innumerevoli citazioni e i mille riferimenti che la cultura planetaria continua ancora oggi a fare, ce la ricorda anche la critica esaltante che ne fece “Libro e Moschetto”, il giornale ufficiale del GUF (Gruppo Ufficiale Fascista) alla sua presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia del 1937, anche se il nostro Paese tragicamente guardava superbo le nubi dell’imminente nuovo conflitto, e nonostante il suo regista fosse uno dei simboli del cinema del Fronte Popolare francese legato dichiaratamente al Partito Comunista.