(2005, Sperling & Kupfer)
Non avrebbe alcun senso raccontare la trama di questo lungo racconto di Stephen King: “Colorado Kid” va semplicemente letto e goduto.
Ci sono molti che trovano la seconda parte della produzione letteraria del Re triste e malinconica, soprattutto priva della suspense e dei brividi di cui invece è zeppa la prima.
Ma le persone cambiano (e non mi azzardo certo a dire “crescono”). E l’incidente nel quale King ha seriamente rischiato di morire nel giugno del 1999, oltre che fisici, probabilmente ha lasciato anche profondi segni interiori.
E siccome King è un grande scrittore anche per la totale onestà che usa per quanto riguarda tutto ciò che scrive, le storie tristi e malinconiche sono diventate forse le sue preferite.
Ma il Re è sempre il Re!