(USA, 1966)
Francis Ford Coppola approda al cinema grazie al genio di Roger Corman, che lo sceglie come suo assistente agli inizi degli anni Sessanta. Dopo una fruttuosa gavetta nella corte di Corman, grazie al quale esordisce come regista e sceneggiatore, Coppola è pronto per il cinema a 360 gradi.
Nel 1966, ispirandosi al romanzo “You’re a Big Boy Now” dello scrittore e drammaturgo inglese David Benedictus, Coppola scrive e dirige “Buttati Bernardo!”. Il cast artistico raccoglie alcuni nomi che in quel momento calcano i palcoscenici più noti di Broadway e che negli anni successivi diventeranno attori hollywoodiani di rilievo come Geraldine Page (che non a caso verrà candidata all’Oscar per la sua interpretazione come miglior attrice non protagonista), la bella e sfortunata Elizabeth Hartman, Rip Torn, Karen Black e Julie Harris.
Il diciannovenne Bernardo Chanticleer (Peter Kastner) in qualità di figlio unico è comandato e controllato totalmente dai suoi genitori. Suo padre I.H. Chanticleer (Rip Torn) è il direttore della grande biblioteca di New York, e ha nel suo cuore solo i libri antichi e le belle donne. Sua madre Margery Chanticleer (la Page) invece dedica tutto il suo tempo alla cura del figlio, che da poche settimane ha iniziato a lavorare come archivista nella biblioteca gestita dal padre.
Fra le colleghe c’è Amy Partlett (Karen Black), sua compagna delle elementari, che gli mostra subito un particolare interesse. Ma Bernardo è attratto vigorosamente da Barbara Darling (Elizabeth Hartman), ballerina di nightclub e attrice della Off Broadway, che sembra ricambiare…
Coppola dirige una pellicola con netti accenti grotteschi e surreali, ma che mette bene a fuoco quel divario generazionale che di lì a pochi mesi incendierà la famigerata “contestazione”.
Se sotto alcuni punti di vista può essere paragonato a “Prima della rivoluzione”, che Bernardo Bertolucci dirige nel 1964, “Buttati Bernardo!” anticipa atmosfere e situazioni che due anni dopo Mike Nichols metterà sapientemente nel suo “Il laureato” con Dustin Hoffman.
Oltre a mostrarci le già notevoli doti registiche del giovane Francis Ford Coppola, “Buttati Bernardo!” è un prezioso documento storico.
Negli extra del DVD possiamo apprezzare alcune rare foto di scena scattate durante la lavorazione del film e le locandine uscite in numerosi paesi. Il sonoro è quello originale, eseguito negli anni Sessanta all’uscita del film nelle nostre sale, che però segue un po’ troppo la linea grottesca dell’epoca. Quello originale in inglese si differenzia sia per i toni che per alcuni dialoghi, resi volutamente più semplici e surreali in italiano.