(Italia, 1970)
A partire dagli anni Sessanta numerosi grandi attori del cinema hanno iniziato a prestarsi alla neonata televisione, oltre che come attori anche come autori. In quegli anni, molti lo facevano mostrando palesemente il loro sdegno per un mezzo così poco nobile rispetto al teatro o al grande schermo. Ma l’immortale Ugo Tognazzi no. Il suo geniale senso artistico lo aveva fatto essere uno dei veri pionieri del nostro piccolo schermo con il varietà memorabile “Un, due, tre” assieme a Raimondo Vianello.
Alla fine degli anni Sessanta però Tognazzi non è più solo un’icona della risata, ma è uno dei grandi interpreti del cinema di qualità. E torna in televisione con una serie, che lui stesso dirige, che si ispira alla grande commedia all’italiana. A scrivere i soggetti e le sceneggiature delle puntate ci sono i maestri Age e Furio Scarpelli, che ne confezionano sei.
Il genere è quello della commedia appunto, ma una commedia tinta di giallo, visto che il protagonista Francesco Bertolazzi – impersonato dallo stesso Tognazzi, e il cui cognome non a caso fa risonanza – è un investigatore privato e gioca sulle sue iniziali “F” “B” e “I” di investigatore per farsi pubblicità. La sua è una ditta a conduzione familiare, ma che punta a una clientela distinta e soprattuto abbiente.
Nella prima puntata, “Sparita il giorno delle nozze”, a interpretare un’antipatico antiquario che ama viaggiare su una delle automobili appartenute a Mussolini c’è Marco Ferreri, amico personale di Tognazzi, nonché grande regista e autore di pellicole straordinarie interpretate dallo stesso grande artista cremonese.
Le altre puntate sono: “Il ritorno di Ulisse” (con fra gli interpreti Nora Ricci); “Rapina a mano armata” (con Stefano Satta Flores); “Notte americana” (con Franco Fabrizi); “Labbra serrate” (con Enzo Cannavale), e “Getto della spugna” (con Achille Togliani).
Al momento questa deliziosa serie prodotta dalla nostra televisione nazionale è praticamente introvabile. Solo qualche brano è visibile su Youtube …Sob.