(USA, 2021)
La Pixar sbarca il Italia con il lungometraggio animato “Luca” diretto da Enrico Casarosa – candidato al premio Oscar 2012 col suo delizioso corto d’animazione “La luna” – che si svolge a Porto Rosso nelle splendide Cinque Terre liguri.
Siamo nell’Italia alle soglie degli anni Sessanta e Luca è un ragazzino che si affaccia all’adolescenza, sentendosi oppresso dai genitori che tentano in ogni modo di censurare sul nascere ogni suo sogno.
Come quello di visitare la superficie… perché Luca è un giovane “mostro” marino che vive nelle profondità del mare. E come i suoi simili è terrorizzato e cacciato dai brutali e feroci essere umani che vivono sulla terra ferma.
Ma grazie all’incontro casuale con Alberto, un altro “mostro” marino adolescente come lui, Luca scoprirà i pregi e soprattutto i difetti dei famigerati umani…
Divertente pellicola, scritta dallo stesso Casarosa assieme a Jesse Andrews, Mike Jones e Simon Stephenson, che ci parla di tolleranza, amore e amicizia come quei geni della Pixar sanno fare.
Unico neo, soprattutto per noi italiani, è lo stereotipo che all’estero – e soprattutto negli Stati Uniti – hanno del nostro Paese e della nostra cultura. Infatti – secondo il film – tutti gli italiani ascoltano ventiquattro ore su ventiquattro la musica lirica (anche gli uomini che lavorano sui pescherecci), non fanno altro che mangiare pasta, e i muri di Porto Rosso sono tappezzati dalle locandine dei film di Federico Fellini. Insomma tutti i cliché che piacciono tanto all’estero tipo: “Pizza, pasta e mandolino”.
Eppure Enrico Casarosa è nato a Genova nel 1970 …sob.
Almeno Giulia, la piccola umana con cui Luca stringe una profonda e sincera amicizia, si chiama di cognome Marcovaldo di immortale calviniana memoria.