(USA, 2010)
Quanto tempo si può vivere mentendo su un evento fondamentale della propria esistenza? Uno, dieci o trent’anni? …Ma soprattutto: a che prezzo ci si riesce?
Rachel Singer (Helen Mirren) è una ex agente del Mossad. E’ nota in tutto il Paese perché è stata lei, assieme a Stephen Gold (Tom Wilkinson) e David Peretz (Ciaràn Hinds) nel 1965 nell’allora Berlino Est, a scovare, catturare e poi uccidere Dieter Vogel (Jesper Christensen) il sanguinario e spietato chirurgo del campo di concentramento di Birkenau.
A poco più di trent’anni da quei fatti, Rachel è l’ospite d’onore alla presentazione del libro di sua figlia Sarah, dedicato proprio a quei giorni, che leggendo alcuni brani le fa rivivere…
Berlino Est, 1965. La giovane Rachel Singer (Jessica Chastain) passa il confine per unirsi a due suoi colleghi del Mossad: Stephen Gold (Marton Csokas) e David Peretz (Sam Warthington) che sono sulle tracce di Vogel. L’identificazione e la cattura di Vogel riescono perfettamente, grazie al coraggio di Rachel, ma per un disguido il ritorno a Berlino Ovest no. Mentre i tre agenti aspettano ordini per un nuovo tentativo di espatrio clandestino, Vogel si libera e colpisce, sfigurandola, Rachel che però riesce a ucciderlo prima che riesca a fuggire.
Poco dopo la fine della presentazione del libro di Sarah, Rachel viene raggiunta da Stephen, che oggi è diventato membro del Governo oltre che il suo ex marito. L’uomo le riporta la tragica notizia che David, poche ore prima, si è suicidato. Rachel è costretta così a dover affrontare il suo passato …quello vero.
Tosto film d’azione con un grande cast, quasi tutto britannico, e comunque tutto proveneite dai palcoscenici teatrali inglesi o americani, regista compreso.
Remake del film israeliano “Ha-Hov” scritto da Assaf Bernstein e Ido Rosenblum, e diretto dallo stesso Bernstein nel 2007.