(UK/Francia/Belgio/Italia, 2012)
Ogni volta che vedo un film di Ken Loach non posso fare a meno di pensare alle opere immortali di Pier Paolo Pasolini e Fabrizio De André dedicate agli ultimi della società.
Questo commovente film, ambientato nella fredda Glasgow, ci racconta la storia di Robbie (un bravissimo Paul Brannigan), figlio irrequieto della periferia che, ancora giovanissimo, ha già fatto la sua esperienza di carcere per avere massacrato di botte – sotto l’effetto della cocaina – un coetaneo per futili motivi.
Il suo destino sembra segnato dall’ambiente senza speranza in cui vive ma Leonie, la sua compagna, sta per partorire e Robbie cerca in ogni maniera di cambiare vita.
A dargli un’ultima possibilità sarà – involontariamente – l’assistente sociale Harry che lo sorveglia durante i suoi lavori socialmente utili, avvicinandolo casualmente al mondo degli estimatori dei whisky pregiati…
Una bellissima commedia della speranza nella grande tradizione del Free Cinema inglese di cui Loach è ancora e sempre il più grande e rappresentativo autore. Ogni opera del regista inglese è una grande ode civile.
E pensare che anche noi una volta facevamo film così …sob!