(Norvegia/Svezia, 2014)
Quando questa drammatica commedia nera, scritta da Kim Fupz Aakeson e Finn Gjerdrum, è stata presentata in Italia (da un distributore indipendente, è giusto ricordarlo) sono stati richiamati autori come Tarantino, Kitano o i fratelli Coen, ma nessuno – incredibilmente! – ha parlato di Mario Monicelli o di Alberto Sordi e, soprattutto, del loro strepitoso “Un borghese piccolo piccolo” al quale questo film è palesemente ispirato.
Nils Dickman (un bravo quanto implacabile Stellan Skarsgård) vive una vita tranquilla in un piccolo paesino al nord della Norvegia, nel quale guida lo spazzaneve che libera l’unica strada d’accesso alla località.
Anche se “immigrato” dalla Svezia, Nils è ben voluto da tutta la comunità, tanto che gli viene assegnato il premio “Uomo dell’anno”.
Ma la mattina dopo la sua vita viene stravolta dalla notizia agghiacciante della morte per overdose del suo unico figlio. Il grave lutto compromette anche il suo matrimonio che in breve tempo naufraga con l’abbandono da parte di sua moglie.
In procinto di suicidarsi, Nils scopre casualmente che suo figlio è stato vittima di un complotto, capitando a sua insaputa nelle mani di feroci spacciatori . La vendetta del conducente di spazzaneve sarà implacabile quanto cruenta…
Da ricordare anche l‘interpretazione di Bruno Ganz, nei panni del capo di una famiglia di balcanici al quale per errore viene ucciso il figlio, e che si ritroverà davanti Nils nel momento del giudizio finale.
Fa bene pensare che il nostro grande cinema, anche se passato, ancora è fonte di ispirazione.