“Il gigante di ferro” di Brad Bird

(USA, 1999)

Prima di approdare alla Pixar per dirigere “Gli Incredibili” e “Ratatouille”, Brad Bird firma questo stupendo cartone animato nel formato tradizionale, tratto dal noto libro per ragazzi “L’uomo di ferro” dell’inglese Ted Hughes.

Nella provincia americana di fine anni Cinquanta, in piena guerra fredda e con l’incubo dell’invasione sovietica, il piccolo Hogarth fa amicizia con un gigante di ferro, probabilmente venuto da un altro pianeta.

Al suo nuovo amico Hogarth insegnerà a parlare la nostra lingua e, soprattutto, a giocare. Ma, come sempre, i problemi li creeranno gli adulti…

Davvero un bella pellicola d’animazione contro ogni tipo di guerra, piaga della quale, noi esseri umani, non sembriamo proprio poter fare a meno.

“Gli Incredibili” di Brad Bird

(USA, 2004)

E’ inutile fare quell’espressione, già l’ho ammesso più volte: sono un fan sfegatato dei geni della Pixar, e se quelli realizzano film spettacolari con immagini e sceneggiature clamorose non è colpa mia.

Come spesso accade dietro un loro film c’è un argomento ben preciso. Se “Up” era dedicato alla terza età, e soprattutto al modo in cui chi ha la fortuna di arrivarci sceglie di viverla, qui facciamo un passo temporalmente indietro e ci fermiamo alla mezza età.

Chi a vent’anni non si sentiva invincibile, andando a letto all’alba, dormendo poche ore, e una volta in piedi, fresco come una rosa, era pronto a ricominciare?

…Ma col passare degli anni però le cose cambiamo, e con l’arrivo dei figli ci appesantiamo – non solo fisicamente – e passiamo troppe serate a ricordare i bei tempi andati.

Le cose poi precipitano se una bella bionda sexy ci avvicina perché è desiderosa di farci rivivere i nostri momenti da “super”…

Geniale metafora della vita, come geniale la distribuzione dei super poteri in famiglia: Bob l’uomo d’acciaio “Mr. Incredible”, Helen “Elastigirl” (quale migliore riconoscimento a una mamma tutto fare?), Dashinell “Flash” il piccolo scintillante alla soglia dell’adolescenza, e Violetta l’invisibile, la figlia grande in piena adolescenza.

Menzione speciale allo spettacolare e inclassificabile Jack Jack…

Un plauso anche ai nostri doppiatori e soprattutto a Laura Morante che da la voce a Elastigirl. Due Oscar: miglior film d’animazione e miglior suono.

Da vedere e rivedere (soprattutto passati i 40!).