“Assassinio a bordo” di George Pollock

(UK, 1964)

Ultima avventura della Jane Marple interpretata dall’indimenticabile Margaret Rutherford.

Dopo “Assassinio sul treno“, “Assassinio al galoppatoio” e “Assassino sul palcoscenico“, la criminologa più geniale e impicciona d’Inghilterra, creata da Agatha Christie, torna ad indagare su un omicidio commesso proprio davanti ai suoi occhi.

In quanto nipote di un famoso ammiraglio della flotta di Sua Maestà, noto per aver fondato un’associazione benefica a favore dei ragazzi più poveri, Mrs. Marple entra a far parte del consiglio d’amministrazione della stessa virtuosa società. Proprio durante la prima riunione, mentre la Marple termina il suo discorso di insediamento, uno dei consiglieri – che aveva molta fretta di comunicare una notizia al consesso – crolla morto dopo aver sniffato il suo tabacco.

Per il medico e la Polizia si tratta di un infarto, ma il fiuto più sagace d’Inghilterra intuisce che si tratta invece di un omicidio. E siccome al centro delle attività della società benefica c’è il vascello Battledore, vera e propria nave scuola per instradare i giovani meno abbienti alla carriera nella marina militare di Sua Maestà, Mrs. Jane Marple, con l’aiuto del fedele Mr. Stringer (Stringer Davis, compagno di vita della stessa Rutherford) decide di recarsi a bordo per scoprire il movente e soprattutto il colpevole.

Sulla nave viene ricevuta con tutti gli onori dal comandante Sydney De Courcy Rhumstone (Lionel Jeffries, uno dei più noti caratteristi britannici degli anni Sessanta e Settanta) che però mal dissimula la sua insofferenza all’ingerente ospite. E’ nello staff che gestisce la nave scuola però, fra cui spiccano la capo infermiera di prima classe Alice Fanbraid (Joan Benham) e il tenete Compton (Francis Matthews) che la Marple è convinta si nasconda il colpevole, ma…

A differenza dei primi tre film della serie con la Rutherford, questo non è tratto da un racconto o da un romanzo della Christie ma, come dichiarato nei titoli di testa, ispirato alle sue opere. Opere che David Pursall e Jack Seddon hanno usato per creare e strutturare questo giallo.

Se la sceneggiatura ha qualche limite e un pò troppi snodi narrativi “alla Agata Christie” – essendo il frutto di un progetto che vide realizzare “Assassino sul palcoscenico” e “Assassinio a bordo” in un’unica produzione – questo film merita di essere visto per la sua grande e intramontabile protagonista che ancora oggi affascina e incanta.

Nella nostra versione, l’arte della Rutherford è amplificata da Lola Braccini che le dona superbamente la voce. Da ricordare anche il grande Luigi Pavese che doppia in maniera irresistibile Lionel Jeffries.

“Assassinio sul palcoscenico” di George Pollock

(UK, 1964)

Penultima avventura cinematografica della Miss Jane Marple interpretata dall’indimenticabile Margaret Rutherford, dopo “Assassinio sul treno” e “Assassinio al galoppatoio“. Tratto dal romanzo “Fermate il boia” pubblicato da Agatha Christie nel 1952, questo “Assassinio sul palcoscenico” ci presenta una combattiva Miss Marple membro di una giuria a un apparentemente “banale” processo per omicidio.

Se durante il dibattito le prove a carico dell’imputato erano particolarmente lampanti convincendo tutti gli altri membri della giuria della sua colpevolezza, la Marple invece è rimane graniticamente convinta della sua innocenza. Questo porterà il giudice a indire un nuovo processo, ma soprattutto la geniale Miss Marple a iniziare le proprie personali indagini.

Per farlo dovrà entrare a far parte di una piccola compagnia teatrale dove, secondo il suo infallibile intuito, si nasconde il vero assassino…

Deliziosa, come sempre, commedia gialla che unisce l’arte di una grande interprete come la Rutherford e il genio di una grande scrittrice come la Christie. E non è un caso, quindi, che la Marple ricordi all’ispettore Craddock (interpretato anche in questa pellicola da Charles “Bud” Tingwell) che: “le donne a volte hanno il cervello che funziona meglio di quello degli uomini…”.

Rispetto agli altri tre film interpretati dalla Rutherford nei panni della Marple, questo possiede un fascino superiore proprio perché ambientato nel mondo del teatro britannico, luogo dove la stessa Rutherford, assieme a molti altri interpreti della pellicola, si sentivano davvero a casa. Sulle assi di legno, infatti, intere generazioni di attori britannici poi divenuti famosi grazie al cinema, hanno mosso i loro primi passi e spesso lasciato il cuore, come la stessa Rutherford o Stringer Davis – suo compagno di vita – che incarna il fidato bibliotecario Jim Stringer, presente anche nell’ultima avventura cinematografica dell’investigatrice creata dalla Christie e impersonata dalla Rutherford “Assassinio a bordo“, sempre del 1964.    

“Assassino al galoppatoio” di George Pollock

(UK, 1963)

La grande Margaret Rutherford, dopo “Assassinio sul treno“, torna per la seconda volta a vestire i panni di Miss Jane Marple.

Tratto dal romanzo di Agatha Christie “Dopo le esequie” (che ha come protagonista Hercule Poirot e non la Marple), pubblicato per la prima volta nel 1953, questo film ci porta nella piccola località della campagna inglese dove vive la Marple che, durante una visita per una raccolta fondi benefica, assieme al suo fidato bibliotecario Mr. Stringer (Stringer Davis), assiste agli ultimi istanti di vita del facoltoso Mr. Enderby, che il medico poco dopo sopraggiunto imputa a un infarto “naturale”.

Ma la geniale Miss Marple non è d’accordo, e così inizia le sue personali indagini che la portano a un elegante e prestigioso maneggio dove alcuni stretti parenti, si sentono davvero troppo “stretti”…

Divertente commedia gialla con una protagonista indimenticabile – che ha segnato in maniera indelebile l’immaginario collettivo, soprattutto quello femminile degli anni Sessanta – che vi farà passare 81 minuti sereni, rilassati e intenti a cercare di scoprire il colpevole.

Come per i film con la Rutherford distribuiti nel nostro Paese – come anche gli altri della serie dedicata a Miss Marple: “Assassino sul palcoscenico” e “Assassinio a bordo” – deve essere ricordata l’attrice Lola Braccini che doppia in maniera sublime la protagonista.

“Spirito allegro” di David Lean

(UK, 1945)

Il commediografo inglese Noël Coward (1899-1973), durante una vacanza sulle coste gallesi con la sua compagna Joyce Carey (attrice britannica che apparve in numerose riduzioni cinematografiche delle opere di Coward) scrive in pochi giorni la commedia “Blithe Spirit”, ispirato dalla lettura della poesia “Ad un’allodola” di Percy Bysshe Shelly.

Siamo nel 1940 e l’ombra oscura della Seconda Guerra Mondiale è già calata tragicamente sul nostro continente. Alla sua rappresentazione, avvenuta l’anno dopo, la critica britannica storce il naso, soprattutto perché Coward scherza in maniera pungente sulla morte.

Ma proprio perché all’orizzonte si prospettano anni terribili, colmi di perdite e privazioni, la gente vuole ridere e dissacrare la morte, troppo presente nella vita quotidiana, e il pubblico decreta un successo quasi senza precedenti per la commedia.

Lo stesso autore produce nel 1945 la sua riduzione cinematografica che fa dirigere al regista, che diventerà fra i più rappresentativi del cinema non solo britannico del Novecento, David Lean che ne scrive la sceneggiatura assieme a Ronald Neame e Anthony Havelock-Allan.

Charles Condomine (Rex Harrison) è uno scrittore di successo che vuole scrivere un nuovo libro per il quale intende ispirarsi a Madama Arcati (Margaret Rutherford) una strana e goffa veggente che vive nella località dove abita anche lui.

Per questo Condomine organizza una seduta spiritica assieme alla moglie Ruth (Constance Cummings) invitando il Dottor Bradman (Kay Hammond) e signora (Joyce Carey). I quattro a stento riescono a non ridere davanti ai gesti e alle frasi di Madame Arcati che però, alla fine, offesa se ne va. Ma qualcosa è successo però perché, appena congedati anche gli altri ospiti, Charles vede materializzarsi il fantasma di Elvira, la sua prima moglie, morta due anni prima.

Se Ruth all’inizio pensa che il marito le stia facendo uno scherzo, visto che lei invece Elvira non può vederla, alla fine comprende la verità, cosa che farà scatenare una “guerra” fra le due, caratterialmente opposte, per conquistare nuovamente Charles, che invece sembra godersi la situazione. Ma…

Deliziosa commedia incentrata sul classico triangolo amoroso, con toni e sfumature davvero insolite e originali, tanto da diventare un vero e proprio capostipite. Coward mette superbamente alla gogna gli aspetti più immaturi e capricciosi dei protagonisti, tanto che alla fine il personaggio più equilibrato e sobrio sembra essere proprio Madame Arcati.

Ma da grande autore quale era, Coward non stereotipizza le due figure femminile rendendole semplici macchiette, ma crea due diversi personaggi, ognuno dei quali possiede pregi e difetti peculiari. E’ Charles quello che davvero ne uscirà moralmente malconcio a causa soprattutto del suo egocentrismo, della sua supponenza e della sua alterigia, peccati per i quali alla fine pagherà il “prezzo” più alto…

Il film nel 1947 vince l’Oscar per i migliori effetti speciali, tutti fatti ovviamente a mano, o quasi.

Nello stesso anno Coward, Lean, Neame e Havelcock-Allan danno vita allo splendido e indimenticabile “Breve incontro“.

Purtroppo l’edizione originale italiana di questa pellicola non è disponibile e così al momento è reperibile solo la sua versione originale – che possiede comunque un fascino del tutto particolare – sottotitolata in italiano.

“Assassinio sul treno” di George Pollock

(UK, 1961)

Tratto dal romanzo di Agatha Christie “Istantanea di un delitto” pubblicato nel 1957, questo “Assassinio sul treno” ha vari motivi per essere visto o rivisto, al di là del suo intreccio giallo.

Si tratta infatti del primo adattamento cinematografico del personaggio di Jane Marple creato dalla Christie, adattamento che ebbe poi un enorme successo. Questo non solo per il genio della grande scrittrice inglese, ma anche grazie al talento e al carisma di Margaret Rutherford, grande attrice di teatro, che davanti alla macchina da presa interpreta Miss Jane Marple per il cinema in maniera davvero divertente e indimenticabile.

La Marple è una classica “zitella” – così come lei stessa sa di essere appellata – impicciona che però non si arrende facilmente. Ha piena e totale fiducia in se stessa e nei proprio mezzi, e non è un caso quindi che fra le prime battute che dice nel film ci sia: “…Questo è il secolo delle donne!”. Nella nostra versione deve essere ricordata anche l’indimenticabile attrice Lola Braccini che le prestò la voce.

Miss Marple sta viaggiando sul treno ed è sola nello scompartimento. Quando mancano pochi minuti all’arrivo in stazione il suo treno viaggia parallelo ad un altro per pochi instanti. Istanti nei quali però la Marple scorge in uno scompartimento di quel treno delle implacabili mani guantate strozzare a morte una povera donna.

La Marple avvisa subito il controllore che, una volta arrivati in stazione, informa la Polizia. Ma non c’è traccia di alcun cadavere, né sul treno, né lungo i binari. L’ispettore Craddock (Charles Tingwell) ne informa la Marple, che però non ammette di passare per visionaria e così assieme al suo fedele amico nonché bibliotecario Mr. Stringer (interpretato dall’attore Stringer Davis, vero compagno di vita della Rutherford) inizia le sue personali indagini…

Come anticipato il successo è planetario tanto da portare la produzione a realizzare altri tre film con lei nei panni di Miss Marple: “Assassinio al galoppatoio” del 1963, “Assassinio sul palcoscenico” e “Assassinio a bordo” entrambi del 1964; anno in cui la Rutherford vinse l’Oscar e il Golden Globe come migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione nel film “International Hotel” di Anthony Asquith.

Ma non solo, l’attrice Joan Hickson, che in “Assassino sul treno” interpreta il ruolo marginale di una governante part-time, visto il successo del film, a partire dagli anni Ottanta interpreterà Miss Jean Marple in varie serie televisive.

E sempre parlando di televisione non si può non pensare alla serie “La signora in giallo“, il cui titolo originale è “Murder, She Wrote” che richiama direttamente “Murder, She Said” titolo originale di questo “Assassino sul treno”. Non sono poche, infatti, le somiglianze fra la Marple della Rutherford e la Jessica Fletcher interpretata da Angela Lansbury, soprattutto quella delle prime stagioni. Anche la musica dei titoli di testa della serie ricorda chiaramente il tema centrale della colonna sonora del film di Pollock.

Per amanti della Christie, e non solo.