(1959/1994, Mondadori)
Fra i grandi maestri del noir americano (con la N maiuscola) Jim Thompson occupa un posto di riguardo, al pari di Raymond Chandler e James M. Cain. Pubblicato la prima volta nel 1949, questo romanzo ha una trama poi non così complicata: ci sono due donne e un uomo e, come accade quasi sempre, il triangolo non può durare a lungo…
Ma lo sviluppo del racconto e lo stile crudo e inesorabile di Thompson lo rendono davvero unico. Scommettiamo che la prima volta che lo leggi, quando arrivi all’ultima pagina, fai un salto sulla sedia?
Di Thompson, autore anche di “Getaway” e “Rischiose abitudini”, Stephen King ha detto: “Troppo spesso imitato ma mai eguagliato” …parola del Re.
Per chi non conosce bene Jim Thompson (1906-1977) è giusto ricordare che è stato l’autore di oltre trenta romanzi – fra cui “Colpo di spugna“, “Un uomo da niente” e “L’assassino che è in me” – che fra gli anni Quaranta e Cinquanta hanno segnato l’immaginario collettivo americano.
Ha lavorato anche come sceneggiatore per Hollywood, sia per i vari adattamenti cinematografici dei suoi libri che come autore collaborando, per esempio, con Stanley Kubrick negli script di “Rapina a mano armata” e “Orizzonti di gloria”.