(Italia, 2013)
Qui parliamo di grande cinema, di un grande regista che riesce a fare anche l’ottimo sceneggiatore. Il tema del film si potrebbe sintetizzare in una sola domanda: che cos’è l’amore?
E Tornatore ce lo dice con uno stratosferico Geoffrey Rush nei panni di un caparbio e scaltro battitore d’asta e antiquario, che incontra sulla sua strada una ragazza molto particolare …
Della storia non aggiungo altro perché chi ancora non l’ha visto non si perda nulla, ma si goda al meglio storia e dialoghi, con sullo sfondo opere d’arte riprese e inquadrate superbamente. E soprattutto si interroghi alla fine sul senso di possesso che porta una persona a spendere un capitale solo per acquistare pochi centimetri quadrati di tela dipinta, per poi tenerli blindati e ammirarli in piena solitudine.
Alla presentazione del film a Rush hanno chiesto come è stato lavorare col regista italiano, e lui ha risposto: “Tornatore è un perfezionista maniacale, ma che film!”.
Questo sì che è il grande cinema italiano.