(Italia, dal 1999 al 2021)
Ho avuto la fortuna di bazzicare, per un corso, la RAI proprio nelle settimane in cui vennero trasmesse, nel 1999, le puntate della prima serie ispirata al personaggio creato da Andrea Camilleri.
L’aria che si respirava intorno alla serie – già in post produzione considerata “troppo” innovativa per la nostra televisione – era quella di limitare i danni (in termini di ascolti) della fiction “L’ispettore Giusti” con Enrico Montesano, che il giovedì sera trasmetteva Mediaset in risposta al grande successo “Il maresciallo Rocca” delle stagioni precedenti.
La storia, e soprattutto lo share, ci hanno detto chi preferì il pubblico quei giovedì, e che a distanza di ormai 15 anni continua a preferire.
Il segreto del successo sta in numerosi elementi, il più evidente è Luca Zingaretti (che Camilleri ha sempre considerato lontano anni luce dal “suo” Montalbano), ma forse i più importanti sono le sceneggiature e la regia.
Per le prime il merito deve andare allo stesso Camilleri (che si è fatto le ossa, fra l’altro, partecipando all’indimenticabile produzione RAI “Le inchieste del Commissario Maigret” con Gino Cervi) e poi anche alla freschezza e alla bravura di Francesco Bruni.
Per la regia, invece, si deve riconoscere ad Alberto Sironi di aver portato in televisione un linguaggio visivo incalzante, innovativo e soprattutto efficace, sapendo scegliere anche le attrici e gli attori nei ruoli principali come in quelli marginali molto bravi e credibili.
Davvero una bellissima serie tutta italiana.