(USA, 2019)
Seth Rogen e Jonathan Levine tornano a lavorare insieme (dopo svariate pellicole fra cui la deliziosa “50 e 50” del 2011) in una commedia fuori dagli schemi il cui titolo originale è più che mai esaustivo: “Long Shot”.
Fred Flarsky (Rogen) è un giornalista d’inchiesta che lavora per una piccola testata online di New York. I suoi servizi sono di denuncia e contro le grandi lobby che dominano il Paese. Così quando il suo giornale viene acquistato dalla cordata del miliardario reazionario Parker Wembley (Andy Serkis che anche in questo film recita completamente truccato) si licenzia.
Senza lavoro e senza un soldo Fred va a consolarsi dal suo miglior amico Lance (O’Shea Jackson Jr.) che, per tirarlo su, lo porta ad un party di beneficenza a favore dei panda. Alla festa arriva anche Charlotte Field (una bravissima Charlize Theron) la più giovane Segretaria di Stato nella storia degli Stati Uniti.
Fred non riesce a nascondere un certo imbarazzo incrociando il suo sguardo e la donna, colpita, chiede al suo staff di incontrarlo visto che le sembra un viso molto familiare. Infatti, a tu per tu, Fred le ricorda che quando lui aveva dodici anni erano vicini di casa e lei, che ne aveva sedici, molto spesso gli faceva da babysitter.
In segreto assoluto il Presidente Chambers (Bob Odernkirk) ha confessato a Charlotte di non volersi candidare per il secondo mandato – preferisce tornare a recitare… – e così le dichiara il suo appoggio come candidata. La Field deve preparare la sua corsa alla Casa Bianca e ha bisogno di un ghostwriter di fiducia e così pensa a Fred, ma…
Scritta da Dan Starling e Liz Hannah, questa commedia sboccata e sopra le righe, ci parla con ironia graffiante della società americana (e non solo) e di come questa ancora oggi discrimini subdolamente le donne.
Anche la carriera politica – nonché la vita privata – di una donna bella, intelligente e capace come Charlotte Field, deve sottostare ad ottusi e ipocriti perbenismi, che i suoi colleghi di sesso maschili, anche se oggettivamente incapaci, possono tranquillamente ignorare.