“Deadloch- Uno strano genere di delitti” di Kate McCartney e Kate McLennan

(Australia, 2023)

La violenza sulle donne è una delle piaghe della civiltà umana, indipendentemente dalla latitudine in cui ci si trova.

Così anche nell’amena e bucolica località di Deadloch, in Tasmania, la comunità è stata segnata da atti terribili contro alcune donne. Ma, nella più oscura e terribile tradizione patriarcale, i delitti ai danni delle donne vengono lasciati sotto traccia, anche se molti ne sono a conoscenza. Specie quelli accaduti qualche tempo prima.

Ad aprire il famigerato vaso di Pandora è il corpo senza vita di Trent Latham, rinvenuto senza abiti indosso da due ragazze su una spiaggia di Deadloch, il grande specchio d’acqua che dona il nome alla cittadina.

La stazione di Polizia è affidata al sergente maggiore Dulcie Collins (Kate Box), con un passato di detective a Sidney, che ha preferito la tranquilla località della Tasmania alla frenetica metropoli, soprattutto per salvaguardare il suo matrimonio con Cath (Alicia Gardiner), che nella vita fa la veterinaria.

L’autopsia rivela che Trent è stato ucciso, ma prima gli è stata asportata la lingua. Collins è costretta così a chiamare il responsabile della regione, il commissario Shane Hastings (Hayden Spencer), che invia sul posto il detective Eddie Redcliffe (Madeleine Sami). La donna, che presta servizio normalmente a Darwin, non vede l’ora di tornaci e così cerca in ogni modo di chiudere il prima possibile l’inchiesta.

Il carattere irascibile e i metodi frettolosi della Redcliffe sono agli antipodi da quelli pacati e accurati della Collins, ma la gerarchia prevede che la seconda debba ubbidire inesorabilmente alla prima, che in pochi minuti si convince che l’assassinio sia Gavin Latham, il fratello del morto. Ma quando anche lui viene trovato ucciso, e senza la lingua come Trent, la Redcliffe è costretta a rivedere tutta la sua indagine…

Deliziosa e irriverente serie noir in otto episodi, grottesca e senza esclusione di colpi di scena e di battute senza sconti per nessuno, “Deadloch – Uno strano genere di delitti” è per gli amanti dei misteri, dell’ironia e del sarcasmo.

Non è un caso che una serie come questa, fuori da molte regole del famigerato “politically correct”, sia stata prodotta e realizzata in Australia, dove i diritti civili e la lotta alla discriminazione sono molto più avanti rispetto, ad esempio, al nostro Paese. Il delizioso “Priscilla – La regina del deserto” diretto da Stepehn Elliot ce lo ricorda dal 1994.