“La ricompensa del gatto” di Hiroyuki Morita

(Giappone, 2002)

La Lucky Red di Andrea Occhipinti – fra i più oculati e attenti distributori italiani – cura, per il nostro benessere intellettuale ed emotivo, una splendida nuova – e purtroppo molto breve – uscita nelle nostre sale dei capolavori prodotti dallo Studio Ghibli nel corso degli ultimi trent’anni.

Ieri e oggi tocca a “La ricompensa del gatto” di Hiroyuki Morita, vero e proprio spin-off dell’altrettanto splendido “I sospiri del mio cuore” diretto da Yoshifumi Kondō e scritto da Hayao Miyazaki e ispirato al manga per ragazze “Sospiri del cuore” di Aoi Hiiragi.

Ed è lo stesso Miyazaki ad avere l’idea per un cortometraggio che poi si svilupperà in un lungometraggio di cui curerà il progetto ed affiderà la regia a Hiroyuki Morita.

Haru è un’adolescente goffa e solitaria che spesso si caccia in situazioni scomode e imbarazzanti. Un pomeriggio, mentre torna a casa dalla scuola, salva eroicamente un gatto che sta per essere investito da un camion.

La notte stessa, davanti alla sua porta, si ferma un imponente corteo di gatti che camminano sulle zampe posteriori. E’ il corteo reale condotto dal re dei gatti in persona venuto a ringraziarla per aver salvato la vita al suo unico figlio.

Come ricompensa Haru dovrà sposare lo stesso principe ereditario e vivere per sempre nel paese dei felini. Confusa e preoccupata Haru cerca qualcuno che le creda e, soprattutto, l’aiuti. L’unico che sembra poterlo fare è il gatto Baron…

Bellissimo, da far vedere a scuola, e immancabile per chi ama il maestro giapponese e gli animali.

“Azur e Asmar” di Michel Ocelot

(Francia/ Belgio/ Spagna /Italia, 2006)

Ci sono molti modi per parlare ai più piccoli di integrazione e convivenza, e questo delizioso e visionario film di Michel Ocelot è uno dei migliori.

Ocelot, già autore di “Kirikù e la strega Karabà” e “Principi e principesse”, ci racconta della possibile e serena convivenza della cultura cristiana con quella islamica e con quella ebraica.

Fanno da sfondo splendide immagini di ambienti, palazzi e opere d’arte della cultura araba davvero sublimi. Ma l’importante, ci sottolinea il regista, non sono quelli, la cosa che più conta è l’amore e il rispetto per il prossimo.

Grazie al genio produttivo di Andrea Occhipinti, il nostro Paese ha co-prodotto una così bella pellicola d’animazione.

“Kiki consegne a domicilio” di Hayao Miyazaki

(Giappone, 1989)

Grazie alla Mikado di Andrea Occhipinti finalmente possiamo rivedere questo splendido film del maestro Miyazaki realizzato nel lontano 1989, quando da noi era considerato “solo” uno degli autori di “Le avventure di Lupin III” e “Heidi”.

Tratta dal romanzo di Eiko Kadono, quest’opera di Miyazaki ci racconta la formazione della giovane strega Kiki che a 13 anni, come da tradizione, lascia i genitori per passare un anno da sola in un’altra città.

Ma, come in ogni pellicola del grande regista, non è solo la storia che conta, ma anche le atmosfere e la poesia delle immagini, che sono sublimi.

Da vedere, come ogni altro frutto dell’ingegno del maestro giapponese.