(Bao Edizioni, 2019)
E’ semplice conciliare la propria vena artistica e creativa con la vita quotidiana centrata sulla famiglia e col lavoro fatto solo per sbarcare il lunario? …Assolutamente no, ma non è impossibile e quando ci si riesce è bellissimo, ci risponde Alberto Madrigal con questo delizioso graphic novel.
Madrigal ci racconta la storia della sua vita personale da quando, insieme alla sua compagna, ha deciso di diventare genitore. E con acquarelli in bianco e nero, davvero molto belli e d’atmosfera, l’artista ci parla di come una cosa così grande come un figlio può mettere in crisi il rapporto che abbiamo con la nostra creatività.
Per fare i genitori bisogna essere onesti e sinceri col proprio figlio, e così anche per realizzare un’opera d’arte bisogna essere onesti e sinceri con se stessi. Un ruolo fondamentale ce l’ha, ovviamente, la persona con cui si decide di iniziare un viaggio così importante e che non finirà più. Anche gli amici possiedono un’influenza rilevante e fra quelli di Madrigal spicca Michele Reich – al secolo Zerocalcare – col quale lui ha collaborato per le copertine e i toni di grigio di libri come “Macerie prime” o “No Sleep Till Shengal“.
Naturalmente il processo creativo ognuno lo deve trovare dentro se stesso, come ci ricorda anche il Re Stephen King nel suo fondamentale “On Writing – Autobiografia di un mestiere“, che anche Madrigal cita in questo tomo. E ci si riesce, repetita iuvant, soprattutto quando si è onesti con se stessi e con le proprie emozioni.
Godibile conforto e spunto di riflessione per chi ama creare usando una matita, una penna o un computer.