“Mr Hublot” di Laurent Witz e Alexandre Espigares

(Lussemburgo/Francia, 2013)

Il 2014 è stato l’anno in cui la Pixar, dopo tanti anni, non aveva nessuna delle sue opere candidate all’Oscar come miglior film d’animazione, ma la categoria è stata ugualmente illuminata da un piccolo – in senso solo di durata – capolavoro francese, che ha giustamente vinto la statuetta.

Scritto da Laurent Witz, “Mr Hublot” ci porta per poco più di dieci minuti in un mondo fantastico, fatto di macchine ma soprattutto di tenerezza e amore.

Non è un caso quindi che la Francia sia il terzo paese al mondo produttore di film d’animazione, dopo Stati Uniti e Giappone.

E non è un caso pure che anche questo gioiello citi, come le opere di Sylvain Chomet (“Appuntamento a Belleville” e “L’illusionista” su tutte) l’arte del grande Jacques Tati, che acquistò notorietà internazionale con il suo delizioso “Le vacanze di Monsieur Hulot” del 1953, il cui personaggio principale condivide – certamente non in maniera casuale – un cognome molto simile a quello dello stesso protagonista di questo corto.

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