“The Lady in the Van” di Nicholas Hytner

(UK, 2015)

Alan Bennett è uno dei più noti scrittori e drammaturghi inglesi contemporanei, e alcuni dei suoi libri sono diventati ottimi film, come “La pazzia di Re Giorgio” o “La signora nel furgone”. Ma a differenza del primo, questo è incentrato su una storia vissuta direttamente dall’autore.

Agli inizi degli anni Settanta Alan Bennett (un bravissimo Alex Jennings), grazie al successo dei suoi scritti e delle sue opere teatrali, può acquistare una bella casa nell’elegante e molto modaiolo quartiere di Camden, al centro di Londra.

Quello che Bennett ignora però, è che nelle sua strada molto chic, vive un’attempata senza tetto, tale Miss Mary Shepherd (una grande Maggie Smith). In realtà la signora non è proprio senza un tetto sulla testa, visto che vive in un vecchio e arrugginito furgone, che parcheggia in strada e sposta a cadenza trimestrale.

Miss Shepherd è tollerata più o meno da tutti nel quartiere, anche se è una vera e propria bisbetica brontolona. Una mattina però la donna viene presa dal panico: degli operatori del Comune iniziano a dipingere accanto al marciapiede le strisce gialle che vietano il parcheggio.

Bennett, che con la signora ha instaurato un rapporto molto formale ma al tempo stesso colmo di affetto, si offre di ospitare il furgone nel suo vialetto. Miss Shepherd rimarrà a casa di Bennett per oltre quindici anni. E solo alla fine del loro rapporto lo scrittore scoprirà la vera storia tormentata della donna.

Bella commedia intimista, con due attori in stato di grazia, che ci racconta come la vita – e troppo spesso anche l’integralismo religioso – possano essere crudeli.

Da sottolineare, nella nostra versione, il doppiaggio di Jennings/Bennett eseguito da un eccezionale Roberto Chevalier, soprattutto nei dialoghi (geniali!) che il protagonista ha con se stesso.

Da vedere.