“Mirai” di Mamoru Hosoda

(Giappone, 2018)

Cosa c’è di più bello di avere una sorellina?

Cosa c’è di più brutto di smettere improvvisamente di essere figlio unico e dover dividere l’affetto dei propri genitori con una sorellina piccola piccola che non fa altro che attirare tutte le attenzioni?

Il regista di animazione giapponese Mamoru Hosoda (autore già di bellissime pellicole come “Wolf Children” o “La ragazza che salva nel tempo”) ce lo racconta realizzando un film delizioso, delicato e sentimentale.

Il piccolo Kun vive con i suoi genitori in una bella casa dove lui è il re incontrastato, fra giocattoli, dolcetti e coccole. Ma tutto cambia quando un giorno la mamma e il papà tornano a casa con un piccolo fagotto: dentro c’è la sua sorellina appena nata che verrà chiamata Mirai, che significa “futuro”.

Ma l’impatto con Kun è esplosivo tanto che il piccolo, dopo poche ore, la colpisce con un suo trenino giocattolo. Per costruire il rapporto con la nuova arrivata Kun sarà costretto a viaggiare nel tempo – tema caro a Hosoda – per comprendere davvero cosa significhi e cosa comporti avere una famiglia.

Non possiamo avere un futuro se non conosciamo il nostro passato.

Da vedere.

“Wolf Children – Ame e Yuki i bambini lupo” di Mamoru Hosoda

(Giappone, 2012)

Quali prove dovrà affrontare un madre, rimasta sola, per crescere i suoi due figli piccoli?

Questo film tenta di rispondere raccontandoci la storia di Hana, giovane studentessa universitaria, che si innamora di un ragazzo tenebroso e misterioso, che scopre poi essere un uomo lupo.

Ma l’amore abbatte – fortunatamente – ogni barriera e così i due scelgono di amarsi e formare una famiglia. Poco dopo aver partorito il secondo genito Yuki – la primogenita è Ame, che ha poco più di un anno – il padre muore in un banale incidente.

Hana, oltre all’immenso dolore per la perdita, deve affrontare da sola la crescita di due piccoli bambini lupo, di cui non conosce le esigenze “animali”.

Splendida metafora della maternità, questo cartone animato giapponese firmato da Mamoru Hosoda ci regala momenti di pura poesia.

Da vedere.