(Italia, 1967)
Matteo Garrone non è stato il primo grande cineasta italiano a trarre un film dall’opera immortale di Giambattista Basile “Lu cunto de li cunti”, infatti nel 1967 il grande Francesco Rosi dirige “C’era una volta” ispirandosi ad alcune delle novelle del Basile e scrivendo la sceneggiatura assieme a Tonino Guerra, Giuseppe Patroni Griffi e Raffaele La Capria.
Durante l’occupazione borbonica, la sguattera Isabella (una splendida e sensualissima Sophia Loren, forse all’apice dellla sua straripante bellezza) si invaghisce del principe Rodrigo Fernandez (Omar Sharif), giovane viziato e scapestrato parente del Re.
Alla popolana non rimane altro che rivolgersi alle forze sovrannaturali che allora, fortunatamente, ancora regnavano nei boschi e negli antri più oscuri. Ma la magia potrebbe non bastare…
Oltre all’intramontabile bellezza della Loren, questo bel film – voluto direttamente da Carlo Ponti – deve essere rivisto per la sua grande forza visiva grazie a una fotografia spettacolare e ai luoghi scelti per le riprese: il Tavoliere delle Puglie, la Certosa di Padula e Matera, e ci ricorda soprattutto quanto grande è stato il nostro cinema.
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