“Il vedovo” di Dino Risi

(Italia, 1959)

Che Franca Valeri e Alberto Sordi siano due grandi attori non è una novità. Ma l’idillio fra due giganti della commedia (e del teatro) nel film di Dino Risi è davvero qualcosa di straordinario e irresistibile, anche a distanza di tanti anni.

Che poi lei sia una ricca industriale, lui uno sconclusionato con manie di grandezza, e che siano sposati – in un tempo in cui il divorzio non esisteva, almeno in Italia – crea una miscela davvero esplosiva e immortale (e non a caso il soggetto del film è ispirato liberamente a fatti realmente accaduti nel nostro Paese).

E se il successivo idillio Vitti-Sordi tocca grandi vette della comicità (come in “Amore mio aiutami” dello stesso Sordi), il Valeri-Sordi ha una valore in più: è il simbolo dello scontro, che allora rappresentava l’Italia del Boom, fra gli stereotipi della cultura milanese e quelli della cultura romana, fra l’eccessivo dinamismo lombardo e l’invincibile indolenza capitolina. Il “Cretinetti!” ne contiene tutto il sapore.  

E poi il finale: “Che fa marchese, spinge?” dove lo mettiamo!

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