“Miyo – Un amore felino” di Jun’ichi Satō e Tomotaka Shibayama

(Giappone, 2020)

L’adolescenza non è mai semplice, soprattutto se si è figli unici ed i propri genitori si sono separati. Ma la giovane e solitaria Miyo affronta la sua vita sempre col sorriso sulle labbra, nonostante i drammi interiori che l’affliggono.

La sua vita sembra finalmente avere un senso quando una sera incontra un enorme e magico gatto che le offre una maschera da felino che potrà indossare a suo piacimento che le consentirà di diventare un piccolo felino. La sera stessa Miyo la prove e finisce casualmente fra le braccia di Hinode, un suo compagno di classe.

Hinode prende a ben volere la piccola gattina che battezza Tarō – in ricordo del suo cane ormai scomparso da anni – e alla quale confida tutti i suoi segreti e problemi. Conoscere intimamente Hinode porta Miyo ad innamorarsi di lui, ma diventa sempre più difficile per la ragazza conciliare la vita diurna da adolescente e quella notturna da gatto.

Fra la madre che l’ha abbandonata quando era ancora una bambina, e la nuova compagna del padre con la quale Miyo non riesce ad instaurare un vero rapporto, oltre ai soliti bulli a scuola, la vita felina sembra essere l’unica sostenibile. E così quando il grosso gatto le propone lo scambio definitivo fra la maschera da gatto e quella da umana, Miyo accetta. Ma tutto ha un costo, e spesso molto alto…

Delizioso anime all’insegna della grande tradizione nipponica che li vede fra i più efficaci mezzi per parlare dei travagli dell’adolescenza, soprattutto quelli delle ragazze. Scritto da Mari Okada, il film ci parla con garbo e delicatezza di una delle fasi più complicate della nostra vita.

E ovviamente, visto che è Giapponese, nel film non potevano mancare i gatti, così come nei deliziosi “I sospiri del mio cuore” e il suo spin-off “La ricompensa del gatto“.