(UK/Germania, 2014)
Appena finito di vedere questo splendido film – tratto dal libro di Andrew Hodges, scritto da Graham Moore e diretto dal norvegese Morten Tyldum – non sono riuscito a fare a meno di pensare che nel nostro Paese c’è ancora gente che, dietro atteggiamenti perbenisti, dissimula la propria ottusa e meschina omofobia.
Ma torniamo al film: il carattere singolare di Alan Turing (interpretato da uno straordinario Benedict Cumberbatch che molti dicono essersi già prenotato l’Oscar come migliore attore) e soprattutto la sua incredibile genialità lo hanno portato fin dall’infanzia alla solitudine.
E l’essere di origini ebraiche e soprattutto omosessuale (cosa ai suoi tempi contro la legge) lo porteranno a vivere una vita breve, umiliante e desolante.
Questo nonostante abbia fatto una delle cose più grandi del suo tempo: salvare numerose vite umane (circa 14 milioni!) facendo terminare in anticipo la Seconda Guerra Mondiale.
Da vedere a far vedere a scuola, soprattutto a quegli adolescenti così solerti nel commentare o deridere gli altri sui social.
Pingback: “Ex Machina” di Alex Garland | Valerio Tagliaferri