(Bompiani, 2014)
Nel 1935 John Steinbeck pubblica “Tortilla Flat” che in breve tempo riscuote un grande successo e lo impone sulla scena letteraria planetaria. Lo scrittore narra le vicende di Danny, Pilon, Pablo, Joe e il Pirata, paisanos che vivono a Pian della Tortilla, il quartiere povero collinare della cittadina di Monterey, in California.
E’ la zona dove vivono gli ultimi discendenti dei veri californiani, quelli che hanno ancora sangue spagnolo nelle vene, ma che ormai sono spesso ai margini della società, tanto da non possedere nemmeno un tetto sotto cui ripararsi, e che passano le loro giornate fra un sotterfugio e un piccolo furto, sempre in cerca di vino e donne.
Le cose cambiano quando Danny riceve in eredità la vecchia casa del nonno nella quale decide di ospitare i suoi amici. La convivenza però all’inizio non è semplice, soprattutto perché Danny, diventando il proprietario di un immobile, sembra essersi “elevato” socialmente.
L’amicizia e soprattutto quel codice “morale” che spesso caratterizza le vite dei meno abbienti, li terrà uniti nonostante il vino e le disavventure quotidiane. Ma i paisanos, proprio per la loro storia ed il loro essere, possiedono un’anima tormentata e irrisolta…
Splendido e indimenticabile – come tutte le opere del suo autore – romanzo corale che ci tratteggia in maniera davvero sublime il cuore e lo stomaco di quelli ai margini, per i quali un bicchiere di vino o una sigaretta rappresentano un prezioso e inestimabile tesoro.
Steinbeck ce li racconta ambientando gli eventi in piena Depressione, quando molti suoi connazionali sono letteralmente sommersi da quella crisi economica che getta tantissimi in povertà ma che rende invece ricchissimi pochi altri.
Forse per questo “Pian della Tortilla” venne accolto assai freddamente dalla critica “ufficiale” che però fu travolta dal suo incontenibile successo internazionale. Su questo, lo stesso Steinbeck, parlò spesso, come quando ritirò il Premio Pulitzer vinto per lo strepitoso “Furore”, o il premio Nobel che gli venne assegnato nel 1962 per la Letteratura.
Sono passati quasi novant’anni dalla sua prima pubblicazione, ma “Pian della Tortilla” è fresco, travolgente e straziante come fosse stato scritto solo qualche settimana fa. I posteri, che ormai siamo noi, possono così emettere la nostra ardua sentenza sull’immortale Steinbeck e sulla piccola ma davvero piccola critica letteraria ufficiale dell’epoca…
Nel 1942 Victor Fleming gira l’adattamento cinematografico “Gente allegra” con Spencer Tracy, John Garfield e Hedy Lamarr.
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