A distanza di poche ore il cinema ha subito un altro triste lutto.
Dopo la scomparsa – davvero dolorosa – di Robin Williams, se ne è andata ieri anche Lauren Bacall, grande icona del cinema in bianco e nero hollywoodiano, e non solo.
Se è diventata famosa per il suo sguardo (il suo soprannome in America era appunto “The Eye”) e per essere stata l’ultima moglie di Humprey Bogart, Lauren Bacall ha saputo “invecchiare” con grande stile e soprattutto bellezza.
La sua carriere cinematografica, infatti, è stata interrotta ieri solo dalla morte. Dal 1944, anno in cui apparve sul grande schermo in “Acque del Sud” accanto a Bogart, non ha mai smesso di scegliere oculatamente produzioni di successo e di qualità.
Sempre accanto a suo marito gira il noir per eccellenza “Il grande sonno” diretto da Howard Hawks nel 1946. Nel 1953 arriva il successo planetario – per la prima volta lontano dal suo Bogart – con “Come sposare un milionario” di Jean Negulesco, che la consacra dea della bellezza assieme a Marilyn Monroe e Betty Grable.
Ma gli anni passano e il cinema – soprattutto quello di qualità – cambia. E così la Bacall sceglie ruoli sempre più affini a se stessa e al proprio stile come in “Detective’s Story” diretto da Jack Smight nel 1966, un altro dei grandi noir hollywoodiani, in cui recita accanto a Paul Newman.
Nel 1974 fa parte del cast stellare di “Assassinio sull’Orient Express” diretto da Sidney Lumet; mentre nel 1990 è l’agente letterario di Paul Sheldon (James Caan) nel terrificante “Misery non deve morire” di Rob Reiner, tratto dall’opera del Re Stephen King.
Il 1994 è l’anno in cui viene diretta da Robert Altman in “Prêt-à-porter” e dieci anni dopo, nella versione inglese, dona la sua voce alla Strega delle Terre Desolate ne “Il castello errante di Howl” del maestro Hayao Miyazaki .
Nel 2003 è nel cupo “Dogville” di Lars von Trier, accanto a Nicole Kidman e Paul Bettany; e pochi mesi fa è andata in onda una puntata de “I Griffin” in cui presta la voce alla mamma di un vecchio amico di Peter Griffin, che lo stesso seduce.
Insomma, Lauren Bacall è stata una delle rare icone cinematografiche che è passata con eleganza e bravura attraverso numerosi decenni rimanendo fedele alla propria professionalità e, soprattutto, alla propria bellezza.
Di fatto una gran donna e una grande artista di sconfinata classe che ci mancherà molto.