“A Babbo morto – Una storia di Natale” di Zerocalcare

(Bao Publishing, 2020)

Ma che davvero? …Adesso pure a Natale bisogna pensare? …E no, basta …un pò di tregua.

Ora dobbiamo ricordare quelli meno fortunati di noi anche durante le festività natalizie? Non ci possiamo permettere neanche il lusso di ingurgitare milioni di calorie, organizzando tossici rave party per il nostro colesterolo, senza essere costretti a riflettere sui drammi e le ingiustizie che ci circondano?

Allora che si festeggia a fare? D’altronde se uno sceglie di nascere in una nazione sfigata, o essere assunto in un’azienda gestita da incapaci o peggio criminali e viene sfruttato senza pietà noi che c’entriamo! Se uno perde il lavoro a causa di una pandemia planetaria, acuita da quattro sfigati che giravano senza mascherina prendendo in giro quelli che invece la usavano, noi che c’entriamo!

Il massimo dei problemi morali che vogliamo affrontare a Natale, che ormai inizia ai primi di Novembre, è la secolare dicotomia fra il panettone e il pandoro, e ci vogliamo patologicamente dimenticare tutte le ingiustizie e le storture intorno a noi. Basta con tutte queste tragedie, con questi reietti della società che non ci fanno gustare a pieno il torrone al cioccolato fondente. Lasciateci guardare in pace “Una poltrona per due” beatamente abbrutiti davanti alla tv.

E’ inutile che questo breve romanzo grafico sia stampato in un’elegante versione con la copertina rigida, e i disegni di Zerocalcare siano stati colorati da Alberto Madrigal: la digestione ce la rovina lo stesso!

Viva il colesterolo e lo strutto! Abbasso quel Grinch di Zerocalcare che per forza ci vuole fare pensare pure a Natale!

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