“Star Wars: L’ascesa di Skywalker” di J.J. Abrams

(USA, 2019)

Ecco, ci siamo…

dopo 42 anni si chiude una delle saghe del cinema più famose di sempre (non ci possiamo scordare, infatti, quella dell’agente segreto 007 James Bond che da quasi sessant’anni furoreggia al botteghino).

La terza trilogia della saga sembra definitivamente conclusa. E con quest’ultima fatica del geniale J.J Abrams scopriamo il posto nell’Universo – o forse sarebbe meglio dire …nella Galassia – di ognuno dei personaggi. Ci sono quelli che scompaiono e quelli che rimangono, quelli che fanno scelte oltre i propri limiti e quelli che accettano l’inevitabile.

Se la seconda trilogia ha deluso molti (compreso me) questa riporta “Star Wars” a livello della prima, che ha rinnovato e cambiato il cinema di fantascienza, e non solo. Così non ci dobbiamo stupire se la Forza trova la sua pedina più forte e coraggiosa in una ragazza, o se assistiamo al primo bacio lesbo consumatosi tanto tempo fa in una galassia lontana lontana…

Abrams rinnova la saga, la rende attuale e contemporaneamente senza tempo, così come è la prima. E se ci rattristiamo per la sua fine annunciata, aggrappiamoci alla speranza che gli incassi superino i record di quelli precedenti tanto da “costringere” la Disney a mettere in lavorazione – oltre ai film della serie “A Star Wars Story” – una nuova trilogia.

Comunque vada …che la Forza sia con voi!

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