“Old Man & the Gun” di David Lowrey

(USA, 2018)

Forrest Silva “Woody” Tucker (un sempre gagliardo Robert Redford) è un criminale davvero molto singolare. Classe 1920 fin da adolescente, a causa dei suoi crimini, è stato rinchiuso in case di correzione dalle quali però è sempre fuggito. In conseguenza ai suoi numerosi arresti e relative carcerazioni, col passare degli anni è divenuto un vero e proprio artista della fuga, riuscendo a dileguarsi da istituti penitenziari come Alcatraz o San Quintino.

Nel 1981, insieme ai due complici Teddy (Danny Glover) e Waller (Tom Waits), inizia una lunga striscia di rapine in banca che attraversa gli interi Stati Uniti. Anche se porta sempre addosso una pistola, Tucker non la usa mai, con garbo e gentilezza convince i malcapitati impiegati a consegnarli il denaro e poi, con calma e tanto stile, si allontana.

Le cifre sottratte ad ogni istituto di credito sono abbastanza modeste, tanto da non attirare troppo l’attenzione delle Forze dell’Ordine, vista poi la totale mancanza di violenza. Solo il detective Hunt (Casey Affleck) ricostruisce la lunga serie di rapine fino ad arrivare a individuare in Tucker il bandito, che superati abbondantemente i sessanta però è sempre un osso duro da catturare…

Bella pellicola crepuscolare con un grande Robert Redford che terminate le riprese ha dichiarato il suo ritiro definitivo dal set.

Tratto dall’omonimo articolo scritto da David Grann e pubblicato sul New Yorker nel 2003, “Old Man & the Gun” ci racconta la storia vera di un uomo che ama la vita a modo suo, e che come il Santiago de “Il vecchio e il mare” di Ernest Hamingway (che in originale è “The Old Man and the Sea”) sa che quell’enorme distesa blu può abbondantemente sfamarlo e subito dopo ferocemente tradirlo, ma è davvero così affascinante che ogni mattina è pronto a tornarci dentro pur di misurare se stesso.   

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