“Zen – Grogu e i nerini del buio” di Katsuya Kondô

(Giappone/USA, 2022)

Che la saga di “Guerre Stellari”, fin dal suo concepimento nella testa geniale di George Lucas, fosse fortemente legata alla tradizione e alla cultura giapponese è sempre stato molto lampante. La stessa figura dello Jedi si ispira palesemente a quella degli antichi samurai, come la Forza tocca corde e riferimenti delle filosofie orientali Zen. Per non parlare poi del casco del famigerato Lord Darth Fenner che prende chiaramente spunto da quello tradizionale dei samurai.

Non è un caso quindi che lo stesso Lucas, assieme a Francis Ford Coppola, sia stato anche il produttore di alcune pellicole giapponesi come “Kagemusha: l’ombra del guerriero” diretta dal maestro Akira Kurosawa.

Anche se ormai Lucas ha ceduto i diritti delle sue opere – compresi quelli di “Guerre Stellari” – alla Disney, il rapporto fra le sue idee geniali e la fantasia del Sol Levante è sempre molto forte, tanto da portare il mitico Studio Ghibli a realizzare – col supporto della stessa Disney – questo delizioso cortometraggio dedicato all’incredibile incontro fra Grogu – il piccolo protagonista della fortunata serie “Mandalorian” – e i nerini del buio, minuti personaggi fatti di fuliggine, creati dal maestro Hayao Miyazaki nella splendida pellicola “Il mio vicino Totoro” e ripresi nell’altrettanto splendido “La città incantata“.

Un incontro in pieno stile Zen, che non ha bisogno di nessuna parola, ma che parla brillantemente alla nostra anima e alla nostra fantasia.

Scritto e diretto da Katsuya Kondô, storico collaboratore della stesso Miyazaki, questo cortometraggio è fatto da 180 secondi di pura poesia.

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