“La tomba delle lucciole” di Isao Takahata

(Giappone, 1988)

Con l’arte, la delicatezza e la sensibilità del grande Vittorio De Sica, Isao Takahata ci racconta la storia di due bambini, ultimi fra le ultime e le più sole vittime della guerra.

Seita ha quattordici anni e vuole diventare un ufficiale della Marina Imperiale Giapponese come suo padre. Vive con sua madre e sua sorella di quattro anni Setsuko, ma quando un bombardamento alleato rade al suolo la sua cittadina, uccidendo sua madre, è costretto ad essere sfollato assieme alla piccola sorella a casa di una lontana parente.

Ma la vita da ospiti è sempre più pesante e umiliante, visto che la padrona di casa gli raziona il cibo già scarso. La Seconda Guerra Mondiale è ormai al suo tragico epilogo e nessuno ha notizie del padre e così i due, dopo l’ennesima arrogante sfuriata della loro padrona di casa, decidono di vivere per contro proprio in campagna…

Splendida e struggente pellicola, tratta dal romanzo “Hotaru no Haka” d Akiyuki Nosaka, dedicata ai più deboli di tutti: i bambini che della guerra sono sempre quelli che pagano gli interessi più alti.

Da vedere.

3 pensieri su ““La tomba delle lucciole” di Isao Takahata

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