“Benvenuti a Marwen” di Robert Zemeckis

(USA, 2018)

Dal grande “Ritorno al futuro” Robert Zemeckis è giustamente considerato uno dei maggiori registi fantasiosi e originali di Hollywood.

Da sempre, il cineasta nato a Chicago nel 1952, è un grande sperimentatore delle tecnologie più innovative per la creazione degli effetti speciali. In questa sua ultima fatica, infatti, realizza alcune sequenze davvero incredibili, che tra reale e digitale si fondono perfettamente.

Usando una forma così surreale e fantastica, Zemeckis però ama raccontare anche storie vere, come nel recente “The Walk”. Questa volta il protagonista è Mark Hogancamp (che nel film ha il volto di un bravissimo Steve Carell) un uomo solitario che vive in una piccola cittadina nello stato di New York, dove lavora come tuttofare nel ristorante del luogo.

Hogencamp era un fumettista affermato, ma una sera di circa tre anni prima, dopo essere uscito urbiaco dal locale dove oggi lavora, è stato assalito da quattro giovani nazzisti che, come racconta lui stesso: “a forza di calci in testa gli hanno portato via tutti i ricordi”.

E’ stato ridotto in fin di vita perché i quattro non tolleravano l’idea che lui ogni tanto amasse indossare scarpe coi tacchi a spillo (anche se quella sera indossava delle anonime scarpe da tennis). Dopo lunghi mesi di ricovero e riabilitazione Mark tornò a casa, ma le sue mani non sapevano più disegnare. E così Hogancamp si rifiugiò in mondo dentro la sua testa: Marwen, un piccolo paesino perso nella campagna del Belgio durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nella sua casa, così come nel suo giardino, Mark ricostrusice le piccole case a misura di bambole che compra nel negozio di collezionismo della cittadina. Con i set e i personaggi crea vere e proprie storie che poi fotografa con la sua vecchia macchina analogica.Ma il trauma della brutale aggressione lo attanaglia, tanto da impedirgli di avere una vita equilibrata, una relazione con una donna e di partecipare all’udienza in cui verrà letta la condanna dei suoi quattro assalitori. Nella casa accanto, però, alla sua arriva la nuova proprietaria Nicol…

Belissima pellicola intimista che ci racconta di tolleranza e amore, ma anche di beceri pregiudizi e odio feroce. Forse, e sottolineo forse – magari mi sbaglio! – non è un caso che una pellicola così profonda e potente sia stata quasi ignorata nell’attuale America trumpianiana…

Da vedere, così come il vero sito di Hogancamp www.marwencol.com.



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