“La danzatrice di Izu” di Yasunari Kawabata

(Adelphi, 2017)

Yasunari Kawabata è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1968, ed è stato il primo autore figlio del Paese del Sol Levante a vincerlo. Ancora giovane pubblica nel 1926 il racconto “La danzatrice di Izu” che diviene subito uno degli scritti giapponesi più conosciuti al mondo, e allo stesso tempo uno dei più rappresentativi della cultura nipponica.

Il viaggio del giovane studente di Tokyo nella penisola di Izu, è uno dei più belli della letteratura mondiale. La formazione sentimentale del ragazzo è fra la più struggenti del Novecento, e molto ci dice della società giapponese, dei suoi rapporti interpersonali, del ruolo e della figura della donna.

Sotto molti aspetti paragonabile a “L’educazione sentimentale” di Gustave Flaubert, “La danzatrice di Izu” dipinge con maestria rara quel sogno adolescenziale che tutti abbiamo avuto e che nessuno di noi è riuscito a cogliere.

Questo volume dell’Adelphi contiene anche le tracce di due conferenze tenute da Kawabata sulla bellezza, e su come questa può alimentare e illuminare la nostra vita.

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