“La via del male” di Robert Galbraith/J.K. Rowling

(Salani, 2016)

Parliamo del terzo capitolo delle investigazioni del detective privato Cormoran Strike, nato dalla penna della geniale J.K. Rowling che usa lo pseudonimo di Robert Galbarith così come ha fatto per la prima fondante inchiesta “Il richiamo del cuculo” (2013) e per la seconda “Il baco da seta” (2014).

Strike è un reduce della guerra in Iraq, dove ha perso la parte inferiore di una gamba. Figlio di una famosissima rockstar e di una ex groupie, ha un fisico massiccio e possente da classica Terza Ala. Questa volta Cormoran deve affrontate il male che arriva proprio dal suo passato militare. Accanto a lui c’è sempre la sua segretaria “temporanea” Robin Ellacott, e anche lei dovrà vedersela coi mostri del suo passato…

Con una scena finale d’applauso, “La via del male” ci racconta soprattutto di una delle più infami piaghe della nostra società: la violenza sulle donne. Violenza di tutti i tipi: fisica, mentale e morale.

Inutile aggiungere che la Rowling/Gilbraith scrive in maniera divina e scorrevole, ma occhio che in questo romanzo giustamente …picchia duro.

Questa inchiesta di Strike è seguita dalle successive “Bianco letale” (2019) e “Sangue inquieto” (2021).

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