“La bottega dei suicidi” di Patrice Leconte

(Francia/Canada/Belgio, 2012)

Tratta dal romanzo di Jean Teulé, questa pellicola è l’esordio nel mondo dei cartoni animati del regista francese Patrice Leconte, autore fra gli altri di pellicole come “Il marito della parrucchiera” (1990) e “Confidenze troppo intime” (2004).

In una cupa e mortalmente grigia città sono numerosi i suicidi dei cittadini che preferiscono la morte alla vita. Ma le multe per chi si toglie la vita in pubblico sono salatissime, e anche in caso di ”successo” gli Enti preposti si rifanno sugli eredi.

Il modo più sicuro e garantito così è quello di rivolgersi alla Bottega dei Suicidi, un piccolo negozio artigianale gestito con grande successo dai coniugi Tuvache insieme ai loro due giovani figli.

Il macabro incantesimo si spezza quando nasce il terzo genito Alan, che ancora neonato non può fare a meno di sorridere alla vita…

Insomma, una deliziosa favola nera non adatta ai bambini più piccoli, con toni e umori che richiamano al maestro Tim Burton, e che da noi è stata vietata dalla censura ai minori di 18 anni.

Solo dopo un ricorso, quell’imbarazzante divieto – soprattutto se si considerano le ignobili vaccate, con il massimo rispetto per i veri bovini, che senza problemi hanno il visto di censura per tutti – è stato rimosso.

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