“Il colpevole – The Guilty” di Gustav Möller

(Danimarca, 2019)

Asger Holm (Jakob Cedergren) è un uomo convinto di sapere esattamente qual è la differenza fra il bene e il male, e forse anche per questo ha scelto nella vita di fare il poliziotto. Ma è anche un uomo arrogante e scontroso, che considera i suoi errori molto meno rilevanti di quelli degli altri. E proprio per questo è stato sospeso dal ruolo attivo su strada e “relegato” come operatore del centralino per le emergenze della città di Copenaghen.

La mattina seguente, infatti, assieme al suo collega di pattuglia affronterà la commissione degli Affari Interni per l’udienza finale di un drammatico evento di cui lui è stato protagonista e, se tutto andrà come nei piani, tornerà al servizio attivo.

Ma negli ultimi dieci minuti del suo ultimo turno inizierà a fare i conti con se stesso.

Perché Asger risponderà alla chiamata di una donna che, sconvolta e in lacrime, gli fa capire di essere stata rapita. Dopo aver avvisato chi di dovere, Asger decide comunque che è il caso di intervenire anche “fuori” dalle regole e dai protocolli della Polizia. Ma imparerà alla fine, anche sulla propria pelle, che il mondo non è tutto bianco o nero, ma pieno di milioni di sfumature di grigio.   

Indimenticabile e originale pellicola danese girata tutta in interni fra due stanze e ispirata a un video su Youtube con la vera registrazione di una donna che riesce a far capire all’operatore del numero di emergenza di essere stata rapita.

L’ottima sceneggiatura, che riesce a inchiodarci davanti allo schermo fino all’ultimo fotogramma nonostante l’ambientazione fissa e cupa, è stata scritta dallo stesso Gustav Moller assieme a Emil Nygaard Albertsen. Una sorta di rivisitazione in chiave crime noir de “La voce umana” di Jean Cocteau.

Da questo film è stato realizzato il remake “The Guilty” con Jake Gyllenhaal come protagonista.  

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