“Ginseng Roots. Libro Primo – Tornare a casa” di Craig Thompson

(Rizzoli Lizard, 2020)

Le radici sono importanti, e non solo per i vegetali, ma anche per gli esseri umani.

Ce lo ricorda molto bene Craig Thompson in questo primo libro di una trilogia di romanzi grafici dedicata alla sue di radici, annodate nel profondo con quelle delle piante di gingseng che da bambino e da adolescente aiutava a coltivare.

Nato nel 1975 e trasferitosi con la sua famiglia nel Wisconsin, il piccolo Craig impara presto cosa significa crescere in una famiglia con pochi mezzi economici. Così durante la vacanze estive Craig, suo fratello minore Phil sua sorella e sua madre, lavorano nei campi di gingseng di alcuni coltivatori per togliere l’erbacce o le pietre che possono rovinare i mezzi agricoli.

E’ un lavoro duro e stancante, ma Craig e Phil ne sono entusiasti perché con la maggior parte della paga che ottengono possono comprarsi tutti i fumetti che vogliono. Adulto, Craig, decide di tornare con i fratelli a casa dei propri genitori per scrivere questa trilogia dedicata alle sue radici, compresa quella del ginseng che nel Wisconsin ha una storia del tutto particolare.

Infatti è l’unico posto al mondo, fuori dai confini della Repubblica Popolare Cinese, dove cresce un’ottima e preziosa qualità della pianta da millenni considerata fra le più curative e importanti della tradizione orientale, e non solo cinese.

Così Craig torna a visitare le fattorie dove da bambino e ragazzo ha lavorato per parlare con i proprietari e ricordare la sua vita e quella di tutta la sua piccola comunità, che per due settimane all’anno diventava una dei luoghi più importanti del mercato planetario di gingseng.

Un viaggio simile e parallelo al bellissimo “Blankets” e che prosegue in “Gingseng Roots. Libro Secondo – Affondare nei ricordi“.

Chi non ricorda: non ha futuro.

Un pensiero su ““Ginseng Roots. Libro Primo – Tornare a casa” di Craig Thompson

  1. Pingback: “Gingseng Roots. Libro secondo – Affondare nei ricordi” di Craig Thompson | Valerio Tagliaferri

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *