(USA, 2018)
Come prima cosa dobbiamo ricordarci che Ron Howard ha sempre raccontato che sul set di “Willow” (1988) aveva accanto lo stesso George Lucas – autore del soggetto – che di fatto gli fece, durante tutte le riprese, un vero e proprio “master” in regia cinematografica.
Scritto da Lawrence Kasdan (autore già dello script del grandioso “L’impero colpisce ancora”) e da suo figlio Jon Kasdan, “Solo: A Star Wars Story” ci racconta la genesi dell’eroe preferito della trilogia, quel pilota contrabbandiere con la faccia da schiaffi che rubò la scena a Luke Skywalker.
Gli omaggi al mondo di Lucas sono molti, a partire dall’uso dei pupazzi per arrivare alle scenografie più incredibili e all’autocitazione, con un piccolo cameo di Warwick Davis attore protagonista dello stesso “Willow”.
E poi c’è lui, il Millennium Falcon bello e luccicante che appartiene al giovane, arrogante e imbroglione Lando Carlrissian, già appassionato di mantelli.
Il duello finale (tranquilli che non spoilerizzo!) risolve – finalmente! – l’ardua polemica creata dallo stesso Lucas quando rieditò e – …purtroppo – modificò digitalmente alcuni particolari nei primi tre film della trilogia per riportarli nelle sale alla fine degli anni Novanta.
E’ vero che Harrison Ford nei panni di Han Solo è inarrivabile, ma questo è sempre un bel film da godere tutto, scena per scena. Per padawan e non solo.
Per la chicca: per i più impiccioni questo film ci rivela poi quanti anni ha Chewbecca…