“Giallo napoletano” di Sergio Corbucci

(Italia, 1978)

Il nocciolo di questo film è dichiarato esplicitamente già nei titoli di testa in cui domina la fotografia del grande Alfred Hitchcock accanto a quella del principe della risata Totò.

Un giallo atipico per quegli anni dominati dai grandi thriller firmati da Dario Argento o, se volete, una commedia noir atipica per quegli anni dominati dai pecorecci scollacciati.

Insomma, un caso singolare nel panorama cinematografico italiano che il grande Corbucci – troppo spesso dimenticato e considerato un semplice mestierante – (già autore l’anno precedente de “La mazzetta” con Nino Manfredi) riesce a costruire dosando al meglio ogni singolo elemento.

Fra questi splende su tutti l’interpretazione di Marcello Mastroianni, che sembra un napoletano di nascita e che nella vita non ha fatto altro che suonare il mandolino.

Questa pellicola va ricordata anche per un altro motivo: segna l’ultima – e irresistibile – interpretazione cinematografica del grande Peppino De Filippo.

Grandi attori, grande cinema.

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