“Lost in Translation – L’amore tradotto” di Sofia Coppola

(USA/Giappone, 2003)

Per questo film la parola giusta è alchimia.

Accade raramente che degli attori, una sceneggiatura, un (o una!) regista e una location si fondino così delicatamente creando una magia dolce e romantica come è avvenuto per questa pellicola.

E’ inutile raccontare la storia di un incontro casuale, quello che conta è la magia che da questo sboccia e fiorisce, molto spesso creando un tipo di rapporto così unico che è difficile definire (…perso nella traduzione, appunto).

Si può solo vederlo e rivederlo godendo al meglio i suoi protagonisti: una bellissima Scarlett Johansson e un grande Bill Murray, candidato all’Oscar così come la pellicola era candidata anche come miglior film, miglior regia e migliore sceneggiatura.

Sofia Coppola alla fine vinse solo quello – si fa per dire – per la miglior sceneggiatura.

E per ultimo, un attimo di cordoglio per i distributori italiani – sempre più inafferrabili – che hanno aggiunto al titolo originale quell’inspiegabile e del tutto fuori contesto “L’amore tradotto”. Forse c’è una sorta di premio di produzione che guadagnano solo se inseriscono delle parole in italiano nel titolo …boh?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *