(USA, 1953)
Il 27 agosto del 1953, a New York, si consumava la prima mondiale del film cha avrebbe consacrato definitivamente a star del cinema quella splendida diva, dagli occhi di cerbiatto, che era Audrey Hepburn.
Il personaggio della principessa Anna, ispirato all’allora giovane regina Elisabetta II d’Inghilterra – anche se all’inizio, riportano alcune cronache del tempo, è più simile alla sorella “viziata” e “capricciosa” Margaret – è uno dei più romantici e riusciti del grande schermo.
Sullo sfondo una Roma solare e spensierata che aderisce perfettamente alla visione che gli americani avevano – o volevano avere – di un Paese che, solo pochi anni prima avevano combattuto, invaso e poi liberato, e che nel 1953 soffriva ancora la fame (“Guardie e ladri” di Steno e Monicelli è solo di due anni prima) e che stentava a rialzarsi.
Fra le citazioni e i numerosi remake, spicca il blockbuster “Notthing Hill” (1999) con la bella Julia Roberts che, invece di una regina impersona una diva di Hollywood, dal nome – guarda caso… – Anna Scott.
La sceneggiatura di questo film – premiata agli Oscar – venne scritta, sotto falso nome, anche da Dalton Trumbo che in quel periodo era all’indice per le sue dichiarate simpatie comuniste.