“Wolfwalkers – Il popolo dei lupi” di Tomm Moore e Ross Stewart

(Irlanda/Lussemburgo/Francia, 2020)

L’artista Tomm Moore, dopo i bellissimi lungometraggi animati “La canzone del mare” e “The Secret of Kells“, torna a raccontarci una storia fantastica la cui protagonista è una bambina schiacciata dagli adulti e soprattutto dal ruolo che questi le vogliono incatenare addosso.

Siamo nell’oscuro, selvaggio e superstizioso periodo dell’inizio della colonizzazione nel Nuovo Mondo. I coloni inglesi, nella tragica tradizione del loro spirito imperialistico, hanno messo mani e piedi sul nuovo e ricco continente, tutto da sfruttare e conquistare.

Il duro e implacabile Lord Protector gestisce con fermezza la giustizia e la vita pubblica nella città che è sorta al limite di un enorme bosco. Ed è proprio questo sconfinato intreccio di tronchi, rami, rocce e corsi d’acqua che più di ogni altra cosa terrorizza gli abitanti. Perché ogni volta che qualcuno tenta di tagliare gli alberi per ampliare i campi e le coltivazioni, un famelico branco di lupi attacca senza pietà.

Per questo Lord Protector ha incaricato il cacciatore Bill Goodfellowe di sterminarli tutti. Bill, anche lui giunto da poco dal vecchio continente, vive con la sua piccola figlia Robyn. Nel loro paese natale i due andavano solitamente a caccia insieme, ma nel nuovo mondo, sotto le bigotte e ferocemente patriarcali regole di Lord Protector, una bambina deve solo pensare a curare la casa e servire e riverire prima il padre e poi il marito che il Signore, sempre che si comporti secondo i ferrei dettami che indicano i libri sacri, le concederà.

Ma Robyn, per il suo carattere e la sua storia, proprio non riesce ad adeguarsi alle nuove e severe regole che la costringono a occuparsi solo di cucina e pulizia, dovendo sempre abbassare lo sguardo quando un uomo le rivolge la parola. Così un giorno, senza permesso, segue il padre nel bosco. Lì incontra un giovane lupo che scopre essere in realtà Mebh, una giovane donna come lei, che però è una Wolfwalker: un essere umano la cui anima, ogni volta che dorme, prende il corpo di un lupo.

Mebh, assieme a sua madre Moll anche lei una Wolfwalker, è alla guida del branco di lupi che terrorizza la città. Mentre Mebh tenta di liberare Robyn da una trappola per lupi che suo padre ha sistemato nel bosco, involontariamente la morde ad un braccio, cosa che cambierà la storia di tutti…

La sceneggiatura, scritta da Will Collin, è tratta da un soggetto degli stessi Tomm Moore e Joss Stewart, che realizzano un film d’animazione davvero di ottimo livello. Con disegni che creano atmosfere magiche e indimenticabili, viviamo la storia di una bambina che, fortunatamente, riesce a liberarsi della gabbia che la società di allora, oscurantista e vergognosamente maschilista, le imponeva.

Non è un caso, quindi, che il branco di lupi è comandato, con rispetto e saggezza, da due donne che fanno da contraltare al meschino e ottuso Lord Protector, simbolo infame del più spietato patriarcato.

Come le altre pellicole di Moore, anche questa è da vedere e godere fino all’ultimo fotogramma. Fra i numerosi premi che vince in tutto il mondo “Wolfwalkers – Il popolo dei lupi” riceve anche una candidatura all’Oscar come miglior film d’animazione.