“We Want Sex” di Nigel Cole

(UK, 2010)

Sembra incredibile, ma ancora nel 1968 il salario di uomini e donne era diverso, ovviamente in sfavore delle donne.

Questo film ci racconta la lotta che per prime fecero 187 operaie che lavoravano alla Ford, nel reparto tappezzerie dei sedili dello stabilimento di Dagenham, un quartiere di Londra.

Ricordandoci, poi, come dovettero combattere contro i pregiudizi dei loro datori di lavori, ma anche dolorosamente contro quelli dei loro mariti e fratelli.

Del 1968 vengono ricordate fin troppe cose – molte delle quali sono rimaste sempre e solo nella capoccia di chi, enfatico, continua a raccontarle – ma i fatti di Dagenham sono fra i pochi che devono essere ricordati come dovere civico e sociale.

Con una grande Sally Hawkins e un bravissimo e indimenticabile Bob Hoskins, da vedere e rivedere fin da piccoli.

“Agora” di Alejandro Amenàbar

(Spagna, 2009)

Firmato dal regista di “Apri gli occhi” (poi rifatto in USA col titolo “Vanilla Sky” con Tom Cruise e diretto da Cameron Crowe) e di “The Others”, “Agora” è uno splendido film sulla storia, sulla religione, sulla scienza, ma soprattutto sul ruolo della donna nella società e nella cultura.

391 d.c., Alessandria d’Egitto è sotto l’Impero Romano, e nella sua leggendaria Biblioteca insegna scienza e astronomia la dotta Ipazia (una bravissima Rachel Weisz).

Ma l’Impero – almeno quello d’Occidente – è prossimo al collasso e l’avvento della nuova religione monoteista – il Cristianesimo – sconvolge ogni cosa, soprattutto finirà con l’umiliare e penalizzare atrocemente la considerazione della donna nella società. E Ipazia – simbolo della cultura libera che il paganesimo riconosceva come diritto anche alle donne – ne subirà tutte le conseguenze.

Un lontano passato? …Allora mi è venuto da pensare a mia nonna, classe 1920, che solo alla soglia dei trent’anni ha acquisito il diritto al voto.

E anche al film “We Want Sex” di Nigel Cole, che racconta come solo negli anni Settanta le donne hanno ottenuto il diritto di avere lo stipendio pari a quello degli uomini.

E chiudo con una battuta fra Mirs. Collins (Michelle Pfeiffer) e la giovane Victoria (Belle Heathcote) tratta da “Dark Shadow” (2012) del grande Tim Burton che si svolge nel 1972:

– Lei crede nella parità dei sessi?

– Assolutamente no! …Gli uomini sarebbero ingestibili!