“Paul” di Greg Mottola

(UK/USA, 2011)

Simon Pegg è diventato famoso in Gran Bretagna, assieme a Nick Frost, con la “Trilogia del cornetto”, una serie di film demenziali horror/comici. Poi sono iniziati i ruoli nelle grandi produzioni come “Mission Impossible” o “Star Trek”. Ma con questo “Paul”, Pegg torna alla fantascienza demenziale.

Scritto e interpretato assieme a Nick Frost, anche lui coprotagonista della trilogia demenziale e poi interprete di varie pellicole di ottima qualità (come “Kinky Boots – Decisamente diversi” o “I Love Radio Rock“) “Paul” ci racconta l’avventura americana di due nerd inglesi, Greame (Pegg) e Clive (Frost) che, con i risparmi di una vita, organizzano un viaggio negli USA per partecipare prima al mitico Comic-Con e poi, affittando un camper, fare un viaggio-pellegrinaggio nei luoghi cult dell’ufologia locale. Ma sulla loro strada incappano in Paul, un extraterrestre in fuga da un laboratorio segreto governativo, che i due decidono di aiutare.

Demenziale fantacommedia con alcuni momenti davvero divertenti e citazioni a non finire. Da ricordare l’interpretazione di Kirsten Wiig (fra le migliori attrici comiche contemporanee e doppiatrice di tutti i “Cattivissimo Me”) nel ruolo di Ruth, una ragazza frutto del più becero bigottismo americano che grazie a Paul …vede la luce. E quella di Jeffrey Tambor nei panni di un arrogante scrittore di fantascienza. Piccolo e gustosissimo cameo della grande Sigourney Weaver. Per appassionati e, soprattutto, dementi fanatici di fantascienza (…come me).

Per la chicca: nella versione originale Paul è doppiato da Seth Rogen, nella nostra davvero magistralmente da Elio.

“I love Radio Rock” di Richard Curtis

(UK/Germania/Francia, 2009)

Sembra incredibile pensare che nel 1966 nel Regno Unito il Rock and Roll fosse considerato, dalla parte più reazionaria della società – che sedeva poi negli scranni più alti della politica – pornografia bella e buona.

Da qui il divieto legale di trasmetterlo nelle radio ufficiali del Paese. Ma quella musica, simbolo di un’epoca e poi di una generazione, era inarrestabile e così, per ovviare al divieto, nacquero radio private che trasmettevano da navi che giravano al di fuori delle acque territoriali di Sua Maestà.

La più importante e seguita fu proprio Radio Rock che, con la sua musica e con i suoi dj fuori le righe, dettò il ritmo di quasi tutti i sudditi di Elisabetta II. Per questo la reazione del governo fu implacabile…

Grande storia rock con un grande cast in cui spiccano l’indimenticabile Philip Seymour Hoffman, Nick Frost, Bill Nighy (il terribile Capitano David Jones dei Pirati dei Caraibi) e Kenneth Branagh.

E con una colonna sonora da urlo che ci racconta com’erano gli anni Sessanta e quello che noi – ancora nemmeno nati – ci siamo persi.

Il Rock è vivo e combatte con noi!

“Kinky Boots – Decisamente diversi” di Julian Jarrod

(USA/UK, 2005)

E’ vero che ormai sono stati girati numerosi film sul mondo delle Drag Queen e dopo il grande “Priscilla – La regina del  deserto” sembra esserci poco da aggiungere, ma questa commedia ambientata nel mondo delle scarpe ne parla in maniera divertente e affatto banale.

Charlie Price (Joel Edgerton) è l’unico erede dell’antica fabbrica di austere scarpe Price di Northampton per decenni guidata dal padre Harold. Quando questo muore Charlie, suo malgrado, se ne deve occupare.

I problemi arrivano quando scopre che il padre aveva nascosto a tutti l’annullamento dell’ordine del loro più grande cliente, ordine annuale che rappresentava gran parte del fatturato.

La Price è costretta quindi a licenziare 15 dipendenti e Charlie va a Londra cercando di piazzare le rimanenze. Lì si “scontra” con Lola (Chiwetel Ejiofor che a breve vedremo sul grande schermo come protagonista di “12 anni schiavo” di Steve McQueen) una Drag Queen che tiene regolari spettacoli musicali in un piccolo locale di Soho.

Anche se l’incontro imbarazza Charlie e la sua piccola e borghese educazione di provincia, il giovane torna a casa con un’idea per salvare la fabbrica.

Nel trovare i costumi di scena Lola ha un solo grande problema: le scarpe, o meglio gli stivali, perché tutti quelli che ha durano poco, essendo creati per il peso di una donna e non di un uomo. Ricalibrare il prodotto della Price e dedicarsi alle calzatura per Drag Queen potrebbe salvarla, ma…

In questo periodo a Broadway spopola il musical tratto proprio da questa deliziosa pellicola, ispirata a una storia vera.