“Buffalo ’66” di Vincent Gallo

(USA, 1998)

Vincent Gallo è diventato famoso facendo il modello per Calvin Klein.

Ma il suo vero amore è il cinema, amore che lo ha portato a partecipare prima come attore a varie pellicole famose (“La casa degli spiriti” di Billie August del 1993 fra tutte) e poi a debuttare alla regia.

In questa godibilissima e insolita commedia – che ha scritto insieme ad Alison Bagnall, diretto e per la quale ha composto ed interpretato anche le musiche – veste i panni di Billy Brown, un giovane scorbutico che appena uscito di prigione rapisce una ragazza (interpretata da una procace quanto brava Christina Ricci), incontrata in una scuola di tip tap, per portarla a casa dei suoi spacciandola per sua moglie.

L’incontro con i genitori (fantasticamente interpretati da Ben Gazzara e Anjelica Huston) è tanto inquietante quanto esplicativo del suo carattere nevrotico e della sua vita sbandata. Ma la giovane sconosciuta…

Nel cast anche un cameo di Mickey Rourke nei panni dell’allibratore con il quale Billy perde 10.000 dollari, cosa che segnerà la sua esistenza.

Si tratta di una commedia assai originale centrata sulle profonde cicatrici che fin troppo spesso lacerano le persone all’interno della loro stessa famiglia e che, per toni e sfumature, potrebbe aver tranquillamente ispirato “Il lato positivo – Silver Linings Playbook” di David O. Russell del 2012 con Bradley Cooper, Robert De Niro e per il quale Jennifer Lawrence ha vinto l’Oscar come migliore attrice protagonista. 

Da vedere …anche se non si tifa Buffalo.