“Soul” di Pete Docter e Kemp Powers

(USA, 2020)

“Un giovane pesce si rivolge ad un pesce anziano chiedendogli: io cerco l’oceano, puoi aiutarmi? Allora il pesce anziano risponde: l’oceano è quello dove siamo adesso. E il giovane pesce ribatte perplesso: ma questa è solo acqua…”

Su questa breve ma intesa storiella si basa il film prodotto dalla geniale Pixar e diretto dal premio Oscar Pete Docter – autore di capolavori come “Monster & Co”, “Up” o “Inside Out” – assieme a Kemp Powers.

Siamo a New York e Joe Garner (nella nostra versione doppiato superbamente da Neri Marcorè) è un jazzista che ancora non ha avuto la sua grande occasione. Paga affitto e bollette insegnando musica in una scuola media, ma anche grazie agli aiuti economici di sua madre che possiede una piccola sartoria.

Un suo ex allievo riesce incredibilmente a fargli ottenere un provino per il quartetto di Dorothea Williams, una delle più grandi sassofoniste jazz in circolazione. Poco dopo aver ottenuto il posto come pianista Joe, tornando a casa per preparasi al concerto serale, cade in un tombino.

La sua anima si risveglia sulla rampa che porta nel definitivo al di là. Ma per Joe il jazz vale più di ogni altra cosa e così è disposto a rompere le regole per di tornare a tutti i costi nel suo corpo sulla Terra per poter suonare insieme a Dorothea. Per questo incapperà in 22, un anima del pre-mondo che da secoli fa di tutto pur di non andare sulla Terra…

Deliziosa riflessione sul senso della vita e su come ognuno di noi dovrebbe vivere il tempo che gli viene concesso su questo mondo. Con accenni e metafore che ricordano molto “Inside Out”, la Pixar ci fa fare un nuovo e indimenticabile viaggio dentro noi stessi.

Scritto dagli stessi Docter e Powers assieme a Mike Jones, e con la collaborazione ai dialoghi di Tina Fey – che nella versione originale doppia 22 che nella nostra ha invece la voce della sempre brava Paola Cortellesi – questo lungometraggio animato della Pixar merita di essere visto.